Il Giallo Mondadori Sherlock 52: La Signora Hudson e la rosa del Malabar

novembre 24th, 2018 by Redazione
Martin Davies - Sherlock Holmes, La signora Hudson e la rosa del Malabar

Martin Davies, “La signora Hudson e la rosa del Malabar”, Il Giallo Mondadori Sherlock n. 52,
Dicembre 2018

Martin Davies

La Signora Hudson e la rosa del Malabar

Il Giallo Mondadori Sherlock n. 52

Dicembre 2018

Dietro un grande uomo, c’è sempre una grande donna.
Nel caso di Sherlock Holmes ce ne sono almeno due. La prima è senz’altro Irene Adler, l’unica che abbia saputo tenergli testa (“Uno scandalo in Boemia”).
Ma ce n’è un’altra, più inaspettata e misteriosa, e risiede niente di meno che in Baker Street 221B. Anzi, è lei la vera “padrona di casa”. Stiamo ovviamente parlando della Signora Hudson, landlady di Holmes e Watson.
Sir Arthur Conan Doyle è estremamente avaro di dettagli quando si riferisce a Mrs Hudson. Nel canone compare soltanto in 11 storie su 60 e parla solo 3 volte, per un totale di 26 linee di dialogo.
Ovviamente la vediamo sempre attraverso gli occhi di Watson, che fa da filtro e narratore. Per il buon dottore, la Signora Hudson poteva ben apparire come un mero personaggio di sfondo, un elemento di ambientazione. Ma se così non fosse?
Quello che è un elemento oscuro e poco definito nel canone diventa una miniera da esplorare per gli autori di apocrifi holmesiani come Martin Davies, che a Mrs Hudson ha già dedicato un altro romanzo, “La Signora Hudson e la maledizione degli spiriti”, pubblicato l’agosto scorso (Il Giallo Mondadori Sherlock n. 48).
In questa seconda avventura, la Signora Hudson e la sua assistente Flottie, la sguattera di casa, se la dovranno vedere con una situazione capace di mettere alle strette persino il grande Sherlock.
La Rosa del Malabar, gemma inestimabile donata da un maragià indiano alla regina Vittoria, è a Londra per essere esposta al pubblico. In contemporanea, è giunto in città anche il Grande Salmanazar, celebre illusionista ed escapista, una figura misteriosa, non immune da sospetti per una serie di furti di gioielli avvenuti durante i suoi spettacoli. Chi avrà la meglio? L’uomo capace di far sparire nel nulla la propria assistente con i suoi trucchi o un altro genere di “donna invisibile”, come la nostra insospettabile eroina? Non vi resta che leggerlo, per scoprirlo.
Buona lettura!

 

PS
E se vi piacciono le investigatrici, sempre in edicola a dicembre 2018 non perdetevi “Le signore del delitto” (Gli Speciali de Il Giallo Mondadori n. 88).

 

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4 Responses

  1. giuseppe

    Non mancherò di acquistare questo volume e faccio una domanda alla redazione: saranno pubblicati in collana gli altri romanzi di Nicholas Meyer, l’autore de “La soluzione sette per cento”? Il romanzo in questione mi era piaciuto molto. Grazie per la risposta

  2. Rita

    Proprio a gennaio uscira’ di Meyer “Orrore nel West end”.

  3. giuseppe

    @rita. Grazie, Rita, per la risposta a tempo di record. Sei una maga o hai già acquistato il volume di dicembre? Qui a Chieri (To) dove abito non è .. uscito, come aspetto ancora il romanzo di Ian Morson. Come te, prediligo il giallo d’ambientazione storica, perciò aspetto nel prossimo anno un nuovo Pitt della Perry e magari anche Tessa Harris perchè la conclusione de “La maledizione di Lazzaro” era “aperta”, cioè preludeva ad un seguito che la scrittrice ha già scritto. Saluti a te e ai frequentatori del blog,

  4. Rita

    Naturalmente era annunciato in calce a quello di Ian Morson…che sto ancora cercando di digerire!
    Dire che ami un autore non significa amarlo in toto; io della Perry non amo la sterzata verso lo spionaggio e i servizi segreti. Pero’ la Ferrante (che giallo avvincente la sua identita’!) sostiene che non e’ essenziale conoscere la vita di un autore. Non sono completamente d’accordo. Se all’esordio della Perry avessi saputo chi era,avrei capito che “Il boia di Cater Street” celava qualcosa di autobiografico (come ogni opera prima) e forse indovinato l’assassino (ma questo e’ meno importante). E Woolrich lo amo perche’ in ogni pagina sento il dolore della sua vita disperata.

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