Gli speciali de Il Giallo Mondadori 76: Le indagini di Scotland Yard

giugno 29th, 2015 by Moderatore

YARD

JOHN DICKSON CARR, Scandalo a High Chimneys
Un celebre avvocato scopre di aver fatto condannare a morte anni prima una donna innocente. Ora vorrebbe rivelare un segreto che gli pesa sulla coscienza, ma un misterioso assassino lo mette a tacere per sempre. Toccherà all’ex ispettore Whicher diradare le nebbie che avvolgono la residenza di High Chimneys, nel cuore dell’Inghilterra vittoriana.

J.J. MARRIC, Il mese di Gideon
L’omicidio di un famigerato malvivente, la scomparsa di una bambina, la fine tragica di una giovane sposa, i delitti di un’emula di Barbablù pronta a mietere l’ennesima vittima… È un maggio di ordinaria follia per George Gideon, comandante di un dipartimento investigativo dello Yard, impegnato a fermare la spirale di violenza prima che Londra affondi nel sangue.

EDGAR WALLACE, Il poliziotto innamorato
La camera blindata di una banca viene svaligiata e il guardiano notturno ucciso. C’è un colpevole perfetto: il direttore della filiale, arrestato mentre si prepara a lasciare la città, ha precedenti per appropriazione indebita. Troppo perfetto per il signor Reeder, l’unico in grado di collegare un poliziotto romantico, un mazzo di fiori e un ferro di cavallo per risolvere il caso.

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9 Responses

  1. Omar

    Spiace dirlo, ma il Carr proposto in questa edizione è uno dei romanzi meno riusciti dell’autore, a causa soprattutto di personaggi decisamente sopra le righe (una delle protagoniste ha appena subito un lutto tremendo, e dopo pochi minuti dalla notizia cosa fa? amoreggia con uno sconosciuto…mah) e di una trama troppo “romance” e poco poliziesca. Mai letto il Marric, mentre il racconto di Wallace è la solita delizia.

  2. Guido

    Per una volta non concordo con Omar. Penso che il romanzo di Carr, seppur facente parte dell’ultima produzione del maestro, sia godibilissimo. Si tratta di un giallo storico ambientato nella Londra del 1865. Fra l’altro, per gli amanti di Carr, questa edizione è senz’altro l’occasione per leggere uno dei libri più difficili da trovare, avendo avuto una sola edizione nell’ormai lontano 1984 (Classici del Giallo). La traduzione è di A.M.Francavilla. Non so niente degli altri due lavori inseriti in raccolta. Cari saluti. guido

  3. Ezio G.

    Mi stupisco che qualche illustre lettore non conosca i romanzi di J.J.Marric.Il personaggio di Gideon non solo ha prodotto una serie televisiva negli anni 60,ma anche un film di John Ford nel 1958.I romanzi di John Creasy sono sempre stati di facile lettura, quelli con Gideon ricordano tanto alcuni telefilm oggi tanto di moda.Comunque anche se letti anni fa io li rileggo sempre volentieri.

  4. Omar

    Guido; concordo che il romanzo sia molto godibile, magari più di qualche altro giallo dell’autore più stupefacente ma anche più cervellotico e tortuoso, ma non ho apprezzato i personaggi per come sono proposti, tutti troppo sopra le righe e poco credibili, con un poco più di verosimiglianza dei caratteri il romanzo sarebbe stato un piccolo gioiello. In ogni caso è un libro da leggere e che può piacere, ma se si pensa ai capolavori dell’autore il distacco credo sia abbastanza netto.

    Ezio; Ho un paio di Marric che mi aspettano, ma ho una pila di arretrati imponente e ancora non ce l’ho fatta a leggere niente; se mi dici che merita però lo metto in pole.

  5. Guido

    Omar; ciao! Si è molto parlato della “caratura” dei personaggi in Carr e non solo per la produzione più recente o per i “romanzi storici”; la poca attenzione data da Carr alla caratterizzazione dei suoi personaggi può senz’altro, come dici tu, essere considerato un limite della produzione carriana. Il fatto è che, secondo me, a Carr questo aspetto del romanzo interessava poco: nella prima produzione perchè l’autore era troppo preso a creare situazioni impossibili, enigmi davvero insolubili in una sfida infinita con il lettore. Nel periodo, poi, in cui sviluppò i romanzi giallo/storici, gli interessava di più ricreare l’atmosfera appunto storica, precisa e documentata di un periodo, frutto di quegli studi storici che erano la sua passione. Non per nulla da quasi tutti i critici, il suo capolavoro è considerato La tabacchiera dell’imperatore, dove, diciamo la verità, il “plot” dell’enigma non è così impossibire da sciogliere, ma l’attenzione data alla caratterizzazione dei personaggi e la ricostruzione di un epoca e di un luogo particolare è davvero notevole. Ultima annotazione: non saltate l’introduzione di Boncompagni: davvero interessante e fatta molto bene con notizie interessanti su Carr e su Creasy. Saluti. Guido

  6. Piero

    Molto spesso si legge Carr, assimilando tutta la sua produzione ad identiche condizioni. Ma non è stato così e non è mai così. La produzione degli anni ’30 e ’40 così appagante e fantasiosa, vorrei dire vituosistica, è il frutto di un Carr che era al massino delle sue possibilità. I romanzi che invece vengono realizzati negli anni ’60, a macchia di leopardo, possono essere riusciti o no, a seconda di quali fossero le sue condizioni di salute. Un autore nel pieno della sua salute è molto più sicuro di uno che non lo sia. Carr era pieno di acciacchi, perchè sempre gran bevitore, ai problemi dell’alcool si erano aggiunti quelli derivanti da un tumore ai polmoni, conseguenza del fatto che era anche gran fumatore. Ecco perchè i suoi ultimi romanzi non sono mai così definiti e sicuri come i primi e quelli del periodo di mezzo. Voi dite del romanzo contenuto in questo Speciale? E cos’è allora quello tradotto col titolo La Casa, dove accanto ad uno splendido plot, Carr non riesce a risolvere tutti gli interrogativi che aveva posto con sufficiente credibilità ?

  7. Omar

    Io credo di aver ribadito che c’è un Carr migliore e un Carr peggiore,lungi da me uniformare tutta la sua produzione; ovviamente la gioventù e la salute portano a risultati migliori, ma questo vale per tutti, scrittori e non; rimanendo nell’ambito dei giallisti, Carr è stato come la Christie, con il suo periodo di grandezza assoluta e poi di decadenza causa acciacchi e senilità. Non ho letto tutto l’ultimo Carr, me ne mancano ancora tanti; ma ho letto tutti i tardi Christie, e dissento da chi dice che la sua produzione da fine anni cinquanta in poi è spazzatura; “Nella mia fine è il mio principio” è un capolavoro, “Un cavallo per la strega” è molto suggestivo, “Sento i pollici che prudono” un gioiello, “Nemesi” è uno dei suoi romanzi più forti e maturi; ovviamente non tengo conto di Sipario e Addio Miss Marple, scritt negli anni quaranta anche se pubblicati postumi. COmunque si, anche per la Christie ci sono dei disastri, come per Carr possono essere dei disastri La casa (che non ho letto, comunque) o anche “Il mistero di Muriel” che sinceramente ha un inizio suggestivo come non mai ma poi diventa la fiera delle coincidenze forzate, ma quando uno è un maestro, come Carr e Christie, la zampata la piazza sempre, anche in zona cesarini; “Tutto bene Dottor Fell” mi è piaciuto molto, o anche “I fantasmi della casa maledetta” che però ho letto tantissimi anni fa e di cui non ricordo nulla. Il romanzo di Carr presentato in questo speciale non mi ha convinto per i personaggi, magari la trama può essere buonissima, ma leggendolo mi sono divertito poco, ma si possono divertire come pazzi tutti gli altri, ogni giudizio è soggettivo.

  8. Riccardo

    Scandalo a High Chimnesis di J. D. Carr
    Una sinistra figura miete vittime in un maniero di campagna. Un figlio scapestrato, un padre con un oscuro segreto, un avvocato invischiato suo malgrado in questa vicenda, due ragazze in età da marito sono gli attori di questa vicenda che è un thriller ante litteram nella parte centrale, un giallo classico nella risoluzione e nel prologo. Personaggi non sempre realistici ed a volte stereotipati. Una trama avvincente e ritmi serrati lo rendono un romanzo spassoso.

  9. Rusty

    La tabacchiera dell’Imperatore è uno dei gialli più belli che siano mai stati scritti. Specie in una vecchia edizione Oscar con prefazione e postfazione di Ranieri Carano.

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