I Classici de Il Giallo Mondadori 1363: Scritto fra gli astri
Esistono svariati modi di vedere la morte in faccia. Al dottor Westlake, chiamato da una strana telefonata ad accorrere nella notte sul luogo di un incidente stradale, ne capita uno davvero sinistro. La sua auto fi nisce inspiegabilmente in panne lungo il tragitto, costringendolo a proseguire a piedi per una scorciatoia in mezzo ai campi. È così che, per puro caso, si imbatte nella carcassa quasi capovolta di una macchina, schiantata contro un albero. Curioso, è lo stesso modello della sua. Alla luce della torcia si rende subito conto che il conducente, rimasto sfi gurato, non è sopravvissuto all’impatto. Particolare altrettanto curioso, una valigetta del pronto soccorso in tutto simile alla sua borsa da medico. Anche l’abito gli ricorda uno dei suoi, anzi, è proprio identico. La targa dell’auto? Stessa sigla. E nella giacca della vittima ci sono delle lettere indirizzate al dottor Westlake… le stesse che aveva letto a colazione. Se non si tratta di un’allucinazione, qualcuno deve aver inscenato la sua tragica fi ne. E forse è questo il suo destino scritto nelle stelle?
Jonathan Stagge è uno degli pseudonimi adottati da Richard W. Webb (1901-1965) e Hugh C. Wheeler (1912-1987), entrambi inglesi, poi naturalizzati cittadini americani. Celebre soprattutto con gli alias di Patrick Quentin e Q. Patrick, il duo ha dato vita a una collaborazione di grande successo producendo storie dalla trama ingegnosa, ricche di colpi di scena, come la serie di nove romanzi che ha per protagonista il dottor Hugh Westlake.
All’interno, il racconto “L’uomo dei cani” di Diego Di Dio.
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
gennaio 8th, 2015 at 12:03
Come tutti i romanzi del ciclo del dottor Westlake è un capolavoro: da non perdere assolutamente!
gennaio 9th, 2015 at 16:43
Uno degli Stagge più notevoli, con una situazione “Impossibile” iniziale davvero intrigante; purtroppo, come in molti romanzi di Quentin, la seconda parte è meno interessante della prima, ma comunque è un ottimo romanzo, chi non lo ha se lo procuri.
gennaio 10th, 2015 at 15:37
Faccio per l’ennesima volta un appello alla redazione: ho acquistato TUTTI E CINQUE i titoli di questo mese in formato ebook, ma non so nulla sulle anticipazioni del prossimo mese, perché gli ebook non le contengono. Potreste cortesemente inserire sul blog le anticipazioni, a beneficio di noi lettori digitali??? Non mi sembra una “richiesta impossibile”, sinceramente non capisco quale possa essere l’ostacolo!!!
gennaio 15th, 2015 at 16:26
Sinceramente mi aspettavo molto di più da questa storia. Se questo è uno degli Stagge più notevoli allora per il futuro saprò orientarmi meglio. Alla fine i fatti si svelano da soli e anche se l’inizio è piuttosto interessante l’autore non è riuscito (secondo me) a creare la tensione giusta.
gennaio 18th, 2015 at 14:50
Non è sicuramente il miglior Stagge, per ora ho letto solo i primi 5, però trattasi di una serie molto interessante e anche solo la prima metà vale il prezzo di copertina. Qualcuno sa se sono mai stati tratti fim o serie tv dai personaggi di Westlake e Dawn? Grazie!
gennaio 20th, 2015 at 20:57
Sto solamente adesso leggendo il romanzo di Chase apparso sui classici oro. Non conosco ancora il finale, non so ancora se sarà bello o brutto ma il suo modo di scrivere mi incanta, i suoi personaggi sono straordinari e le sue donne belle e maledette. Autore di altro livello rispetto a Stagge.
gennaio 23rd, 2015 at 00:54
Diciamo di generi poco confrontabili… ho letto una decina di Chase e non mi dispiace per nulla, ma …E I CANI ABBAIANO e DOLCE, ANTICA CANZONE DI MORTE di Stagge mi sono piaciuti infinitamente di più. Però, ripeto, all’interno del cosiddetto “giallo” siamo comunque agli antipodi, e il confronto ha poco senso.
gennaio 24th, 2015 at 17:08
Concordo con Ophiucus75.
Chase e Stagge sono due grandi del giallo, ma in generi completamente diversi e assolutamente non confrontabili.
‘…e i cani abbaiano’ e ‘Antico canto di morte’ sono due capolavori.
Ti consiglio di leggere ‘Chiamate un carro funebre': è dello stesso livello di quei due.
gennaio 25th, 2015 at 19:17
non saprei… io non faccio distinzioni di generi, un raccnto mi deve trascinare;questo è successo leggendo i racconti western di Leonard, questo succede quando leggo Chase o quando leggevo Magico Vento ( fumetto della Bonelli per chi non lo conoscesse) oppure Ken Parker (solo per fare degli esempi).
gennaio 27th, 2015 at 01:23
Questo è il primo romanzo di Jonathan Stagge che ho letto, conosco tuttavia la produzione di Patrick Quentin (ho letto vari romanzi anni fa: Fiesta di morte, Il pozzo dei sacrifici, Troppe lettere per Grace, Presagio di morte….), ma questo “Scritto fra gli astri” del 1939 è stato deludente, mi ricordavo la scrittura di Quentin meno banale e più avvincente. La prima parte del romanzo è interessante e crea la giusta tensione, ma ciò che sembra il preludio di una storia misteriosa, oscura e cupa si rivela essere l’inizio di un romanzo quasi banale nel suo svolgimento, a tratti didascalico, raffazzonato, pieno di coincidenze forzate e a tratti risibili, poco giallo e molto “spy”, soprattutto… irreparabilmente datato.
La cosa migliore del romanzo è proprio il titolo (sia quello italiano che quello inglese).
gennaio 28th, 2015 at 20:03
Anch’io sono rimasto molto deluso da questo romanzo, che parte bene, ma poi si riduce ad una banale, scontata spy story.
Speriamo che a Febbraio ci sia di meglio!
gennaio 30th, 2015 at 01:45
Purtroppo ho il pallino di leggere in ordine cronologico, ma il prossimo sarà proprio “Chiamate un carro funebre”, dopo il notevole “Se ci sei batti un colpo”. Condivido comunque che questo sia al momento il peggiore di tutti, anche perché da un inizio così originale e intrigante mi aspettavo di più… Vabbè restano i battibecchi con Dawn che da soli varrebbero la lettura. Ottima serie comunque. Quali sono i tre migliori di Patrick Quentin? Per ora ho letto solo l’alias Stagge…
gennaio 31st, 2015 at 03:44
Io non ho letto tutta la produzione di Patrick Quentin, solo quelli indicati nel mio post… Perciò non posso dire qual è il migliore.
Direi che tra quelli che ho letto Troppe lettere per Grace mi colpì molto e te lo consiglierei, forse anche Presagio di morte…
Un po’ meno mi piacque il Pozzo dei Sacrifici. Mentre Fiesta di morte non lo ricordo davvero più avendolo letto più di venti anni fa.
febbraio 1st, 2015 at 00:22
Il romanzo è scritto bene, ma è un giallo senza assassino: una spy-story con un’architettura semplice, con colpi di scena e un finale più scontato. Mi è piaciuto anche il racconto “L’uomo dei cani”.
febbraio 1st, 2015 at 00:34
Ho pensato ad un fatto: visto l’epoca (1939), la traduzione anonima potrebbe far pensare ad un “lavorazione” della censura fascista; l’edizione popolare in inglese conta quasi duecento pagine.
febbraio 1st, 2015 at 17:54
@Ophiucus
I miei quentin preferiti sono: ‘Le rose volanti’, ‘Presagio di morte’ e ‘Troppe lettere per Grace’. Ciao
febbraio 4th, 2015 at 02:42
@Roberto
Non credo che la censura fascista abbia agito sul romanzo. Il romanzo è stato pubblicato nel 1939, mentre la prima edizione italiana risale al 1951 (Il giallo mondadori), credo quindi che il romanzo sia stato tradotto dopo la fine della guerra,
anche se fosse stato tagliato dalla censura al momento della prima pubblicazione nel 1951 la Mondadori avrebbe sicuramente lavorato per ripristinare il testo originale.
febbraio 4th, 2015 at 02:46
Piuttosto vorrei fare una domanda, ma perché, per la serie dei Classici, non ripristinate (laddove esistono) le splendide copertine di Jacono? Credo che, da un punto di vista “iconico”, il giallo mondadori erano anche le meravigliose illustrazioni di Jacono…
Anche per questo “Scritto fra gli astri”, la copertina del 1978 faceva il suo effetto!!
febbraio 5th, 2015 at 12:36
Lilith: negli anni Cinquanta la censura (o meglio, i tagli), soprattutto per motivazioni economiche, sono a volte peggiori che nel ventennio. In ogni caso, per aspettare qualcosa di vicino all’originale bisogna aspettare la seconda metà degli anni Settanta e i primi Ottanta.