Gli Speciali de Il Giallo Mondadori 71: Melodie di morte
JONATHAN STAGGE, Dolce, vecchia canzone di morte
Un gruppo di amici a un picnic, qualcuno canta un’antica ballata. Cala la sera, scoppia un temporale, e al rientro mancano all’appello due gemellini. Giacciono in uno stagno, uccisi seguendo le parole della canzone. E finché il dottor Hugh Westlake non fermerà il loro assassino, la sinistra filastrocca continuerà a scandire omicidi.
ROBERT GOLDSBOROUGH, Nero Wolfe: delitto in mi minore
Lettere di minaccia perseguitano il direttore della New York Symphony Orchestra. Interpellato dalla nipote del musicista, Nero Wolfe accetta il caso in nome di un antico debito di gratitudine. Troppo tardi: l’uomo muore accoltellato. E quando la polizia arresta un violinista, fidanzato della ragazza, Wolfe è convinto che non sia lui l’autore di questa letale marcia funebre.
CORNELL WOOLRICH, Passi che si avvicinano
Ceil è una ragazzina che adora il jazz. Almeno una volta alla settimana, suo padre la vede tornare a casa con un nuovo disco. Lei lo suona, e lo suona ancora, a oltranza, prima di stancarsene e passare al successivo. Ma l’ultimo disco non è come gli altri. In questo, all’improvviso, affiora un verso che parla di morte.
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Posted in Gli speciali, Le collane del Giallo
dicembre 4th, 2013 at 21:09
‘Dolce vecchia canzone di morte’ è la traduzione letterale di ‘Sweet old death song’. Preferisco il titolo della prima traduzione italiana, Garzanti 1950, ‘Antico canto di morte’ più in linea con i contenuti del romanzo.
Comunque titolo a parte, è il più bel romanzo con il dottor Westlake: da non perdere assolutamente!
dicembre 4th, 2013 at 23:00
Il romanzo di Stagge (uno degli pseudonimi della premiata ditta Patrick Quentin, NDR) è, dopo l’irraggiungibile ” e i cani abbaiano” il mio preferito col dottor Westlake, imperdibile. Anche il racconto di Woolrich è un gioiello. L’apocrifo i Nero Wolfe non mi attira molto, ma comunque mi pare un ottimo speciale.
dicembre 5th, 2013 at 08:47
‘Delitto in Mi minore’ è forse il miglior apocrifo di Nero Wolfe.
Avrei una domanda per la Direzione: a gennaio 2014 Cairo Publishing pubblica ‘Nero Wolfe: la prima indagine’ sempre di Robert Goldsborough al prezzo di 14 €.
Goldsborough non sarà Rex Stout ma è senz’altro un autore apprezzabile. Come mai il Giallo Mondadori se l’è lasciato scappare?
Non era meglio spendere qualche soldo in più per Goldsborough e non pubblicare, per fare un esempio, un’autrice noiosa come Leigh Russell di cui quest’anno ci siamo sorbiti addirittura due romanzi?
Mi piacerebbe avere una risposta dalla Direzione. Grazie.
dicembre 7th, 2013 at 11:48
Ottima antologia. E l’introduzione di Boncompagni rappresenta il solito, stimolante valore aggiunto.
dicembre 10th, 2013 at 11:09
l’ho preso anche io immediatamente. il raccontino di Woolrich è una vera chicca…
dicembre 23rd, 2013 at 10:41
Ho fatto qualche ricerca su Jonathan Stagge, che rimane uno degli autori che maggiormente prediligo. Adesso vengo a conoscenza che forse esiste un suo romanzo di cui non si sa molto, però.Invece esiste certamente una “novella” con protagonista il dottor Westlake intitolata “The frightened landlady” pubblicata come Patrick Quentin, che credo inedita da noi (ma non in Francia, apparsa col titolo “La peur dans ses yeux).
Pure inedito mi risulta il romanzo “The crippled muse”(a novel of Capri)
firmato Hugh Callingham Wheeler :”è una specie di incrocio tra la satira sociale alla Norman Douglas(che scrisse nel 1917 un famoso romanzo su Capri) e un romanzo della serie Peter Duluth, che si sarebbe potuto intitolare “Puzzle for poets” ”
Passando alle due collaboratrici di
Richard W. Webb, ecco che cosa ho “catturato” dalla Rete :
Mary Louise Aswell White pubblicò da sola nel 1957 un suspence novel intitolato ” Far to go”, opera che mi piacerebbe fosse tradotta in italiano, e anche un romanzo storico sulla vita dei quaqqueri intitolato “Abigail”.
Invece sull’altra scrittrice -cioè Martha Mott Kelley- le ricerche sono andate a vuoto, tranne che per la data di morte, avvenuta nel 2005.
Cordiali saluti agli amici del blog
dicembre 23rd, 2013 at 17:37
Jack, sullo status giallistico di Jonathan Stagge siamo assolutamente d’accordo. Hai perfettamente ragione circa la novella inedita in italiano col dottor Stagge. Sembrerebbe apparsa in originale nel 1935, e questo la farebbe diventare il primo episodio in assoluto della saga col dottor Westlake. Io stesso possiedo solo la traduzione francese (quasi un centinaio di pagine), ma non sono ancora riuscito a trovare il testo della prima edizione americana, che non mi risulta essere mai stata ristampata. È incredibile, lo so, ma di cose incredibili che circondano la carriera di Richard Webb e di Hugh Wheeler ce ne sono tante.
Il romanzo scritto dal solo Wheeler, un semigiallo molto raffinato, in realtà è apparso in traduzione italiana nel lontano 1954 col titolo “Un americano a Capri”. Anche qui, nessuna ristampa.
Il giallo della Aswell non è male, te lo confermo. Su Martha Mott Kelley, infine, qualcosa di nuovo l’ho scoperto io. Intanto la data della morte, che è il 1998, e non il 2005, e poi qualche altro particolare inedito che apparirà in un mio saggio in lingua inglese il prossimo anno, in un volume collettivo pubblicato dall’editore McFarland e dedicato ai settanta anni di quel prestigioso accademico e amante del giallo classico (e molto anche di Patrick Quentin) che è Douglas G. Greene.
dicembre 23rd, 2013 at 18:18
Grazie, Jack, per le preziose indicazioni: speriamo che abbiano un seguito, perché anch’io amo questo autore!
dicembre 24th, 2013 at 00:58
Mysteries unlocked sarà un gran volume da non perdere!
dicembre 24th, 2013 at 14:43
Volevo rettificare quanto avevo scritto a proposito di “The crippled muse”, ma il grande Boncompagni mi ha battuto sul tempo. E poi naturalmente si scrive quaccheri” con la doppia c (errore fatale di ortografia!”.
Chiudo in bellezza quest’altra mia postilla augurandomi che in un futuro non troppo lontano si possano anche leggere tutti i racconti della ditta Quentin
Tanti auguri di buone feste a tutti
gli amici del blog
dicembre 26th, 2013 at 15:08
Ritorno nuovamente sul tema Q.Patrick-Patrick Quentin-Jonathan Stagge (ma poi basta, non voglio annoiarvi!)perchè esiste ancora un inedito molto particolare a firma Q.Patrick risalente al 1937 : si tratta di “The file on Fenton and Farr”. Invece l’anno successivo l’autore (sempre firmandosi Q.Patrick)pubbicò “The file on Claudia Cragge”, questo sì tradotto in italiano col titolo “Il caso Cragge” e posseduto dallo scrivente.
In cosa consiste la particolarità dei romanzi-files? Ecco, la narrazione è integrata con indizi, prove ad es. francobolli, cartelle cliniche, testamenti originali etc.etc. : è stato il contributo dei nostri autori alla “moda” del tempo, il cui principale esponente fu, se non sbaglio, lo scrittore Dennis Weatley. “Il caso Cragge” è una lettura appassionante e anche divertente. Speriamo che la Mondadori faccia un pensierino sull’altro romanzo-file inedito…
Tanti auguri di un felice 2014 a tutti
dicembre 26th, 2013 at 18:04
Guarda Jack che questi files furono all’epoca uno dei maggiori successi, e per qualche anno parecchi si buttarono a pesce. Poi la risonanza finì, e finì anche il successo, e queste amenità furono sorpassate.
Ma non si potevano dire neanche opere letterarie, quanto furbi esempi di gioco, una specie di gioco da tavolo, in cui analizzando le prove si poteva arrivare all’identificazione del sospettato.