Un lunedì nero (1304)
Svegliarsi a pezzi dopo una nottata di sbronze e trovarsi davanti a un cadavere sanguinante con tre fori di proiettile in faccia non è il modo migliore per cominciare la settimana. Ma è proprio così che inizia quella di Josh Blake, agente letterario in procinto di chiudere un redditizio contratto con uno scrittore di successo. Purtroppo il cadavere che giace negli uffici dell’agenzia è quello del suo socio, e questo è il guaio numero uno. Il guaio numero due è che la lettera autografa con cui lo scrittore cedeva i diritti radiotelevisivi dei suoi romanzi è sparita dalla cassaforte. L’omicidio sembra perciò legato a motivi d’interesse, ma il sergente Di Luca, incaricato delle indagini, non ne è convinto. E quando la mano assassina colpirà ancora, sarà molto dura per Josh dimostrare che non c’entra. Forse, da quella sua notte alcolica sarebbe stato meglio non svegliarsi mai.
Ed McBain (1926-2005), scrittore americano, è stato insignito del Diamond Dagger, il più alto riconoscimento conferito dalla British Crime Writers Association. Ha anche ricevuto l’ambito Grand Master Award dei Mystery Writers of America. I suoi romanzi hanno venduto oltre cento milioni di copie, dal primo, Il seme della violenza (1954), fi rmato con il suo vero nome, Evan Hunter, fi no ai romanzi delle serie più famose, quelle dell’avvocato Matthew Hope e dell’87° Distretto. Un lunedì nero è stato pubblicato nel 1954 con lo pseudonimo Hunt Collins.
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
agosto 4th, 2012 at 08:56
bellissima uscita!!!
agosto 6th, 2012 at 12:23
manca……. devo averlo
agosto 9th, 2012 at 15:30
Un McBain ancora non McBain… il romanzo è del 1954 e fu firmato come Hunt Collins, se la memoria non mi tradisce.
Lo stile è ancora debitore del pulp: racconto in prima persona con toni da duro, un po’ singolari visto che il protagonista è un agente letterario.
Ma il mistero è intrigante (anche se la soluzione non è esattamente sorprendente), i personaggi ben caratterizzati, il ritmo notevole. Hunter in versione “Collins” dimostra già una grande sicurezza nell’agganciare il lettore e tirarlo pagina dopo pagina fino alla conclusione.
Tra i “pre-87°”, questo romanzo è decisamente meglio di “A un passo dalla tomba”, pubblicato nel Giallo qualche anno fa.
Va detto che la prolificità di Hunter nei suoi primi anni da scrittore professionista è a dir poco stupefacente, anche per i serratissimi ritmi di consegna dell’epoca. Tra il 1956 e il 1959 pubblicò ben ventuno romanzi.