Lennox (3033)

luglio 7th, 2011 by Moderatore

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Glasgow, inizio degli anni ’50. Lennox, canadese di radici scozzesi, reduce dall’inferno della Seconda guerra mondiale, decide di fare ritorno alle origini. Solo che anche le origini sono un inferno: Glasgow, dura e violenta, tetra e infame. Così Lennox, la mente ancora invasa dagli incubi del fronte, diventa investigatore privato, spesso al soldo dei gangster locali. Piccoli lavori sporchi. Fino a quando i gemelli Tam e Frankie McGahern non vengono brutalmente assassinati. I mandanti? Gli esecutori? Buio totale. Con la protezione della malavita di Glasgow, toccherà a Lennox dissipare quel buio. Nel quale però la scia di sangue sembra non avere fine.

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Posted in Giallo (serie regolare), Le collane del Giallo

22 Responses

  1. Marius

    Russell è un autore sconosciuto e non si sa di che livello.
    Il romanzo è chiaramente un riempitivo, uno dei tanti (troppi) apparsi ultimamente.
    Speriamo che con la gestione Franco Forte scompaiano del tutto e ricompaiano i grandi autori che ormai vengono pubblicati da editori molto meno prestigiosi del Giallo Mondadori e mi riferisco a Block, Kaminsky, Dexter ecc e ai grandi autori della Golden Age.

  2. Luca Conti

    Marius, scusa, ma Russell non è affatto sconosciuto. Ha nove romanzi alle spalle e gode di un’ottima considerazione critica, oltre che di un buon successo di pubblico. Come fai a dire che si tratta di un riempitivo, se ancora non l’hai letto?

  3. Danilo Campanella

    Sto per iniziarlo e una fonte affidabile come il Guardian sembra confermare quanto suggerito da Luca: http://www.guardian.co.uk/books/2009/jul/11/lennox-craig-russell

  4. Giovanni Zucca

    Russell non è affatto un ‘riempitivo’ anzi… in Italia sono usciti per Sonzogno tre ottimi thriller dell’altra sua serie, quella con il commissario Jan Fabel della polizia criminale di Amburgo – Aquila di sangue, Il moralista e Vendetta eterna – rilegati e a 16/18 euro; avere l’opportunità di leggere quest’altra serie in prima edizione, con la traduzione di Mauro Boncompagni a soli 4,90 euro non mi sembra male; autori come Lawrece Block, Stuart Kaminky e Colin Dexter erano già stati ‘abbandonati’ dal GM diverso tempo fa, a torto o a ragione si può discutere a lungo (i lettori hanno le loro ragioni, indiscutibili, ma a volte le cose sono più complesse, viste da dietro le quinte…)

  5. Fabio Lotti

    Esprimo un desiderio, sperando che non sia pio. Sarei contento che questi interventi di livello (nel senso di persone competenti) fossero più presenti nel blog.

  6. Marius

    Mi riferivo al fatto che Russell è un autore sconosciuto per il Giallo Mondadori.
    So benissimo che ha scritto nove romanzi e uno di quelli editi da Sonzogno l’ho pure letto anni fa (e ricordo che non mi era piaciuto).

  7. Marius

    Caro Giovanni Zucca, se autori come Block, Kaminsky, Halter ecc. sono stati abbandonati perchè non più validi o perchè rimpiazzati da autori di ugual valore la cosa può essere accettabile.
    Se invece, come penso, sono stati abbandonati perchè le loro royalties erano troppo alte e quindi per un mero criterio economico, allora la cosa non è più accettabile.
    Basta vedere inoltre che razza di autori sono stati pubblicati al loro posto (ad esempio da gennaio a maggio di quest’anno) e vedrai che il loro abbandono non ha più giustificazioni.

  8. Dario pm Geraci

    Eh si, effettivamente qui, al Giallo Mondadori, siamo masochisti.
    Ci piace non pubblicare più certi autori senza criterio, perchè ci piace farvi soffrire e sperimentare…;)
    Abbiate fede, le cose sono “complesse” ovunque, noi però, da più di 80 anni cerchiamo di offrirVi il meglio. Magari non sempre ci riusciamo ma, a conti fatti, la storia ci da ragione.
    Buone letture.

    PS:Gran bel romanzo questo, l’ho letto in un giorno!

  9. valer

    Questo romanzo mi attira parecchio, penso lo prenderò.

    @Marius: il tuo discorso non regge, se certi autori sono troppo “cari”, è logico che l’editore cerchi dei “validi” sostituti, è una collana da edicola a basso costo, non capisco cosa ci sia di non accettabile in questo

  10. andrea-tortellino

    Sono abbastanza d’accordo con D.pm G., mi sembra scontato che un editore non voglia depauperare il suo prodotto a meno di sapere che questo comporti poi la non vendita…. in pratica, ci potranno essere autori da urlo e altri che non ci faranno strappare i capelli (io non li ho, quindi mi salvo.. ;)), ma tutto sommato fa parte del gioco, suppongo sia oltremodo impossibile accontentare tutti, dove per tutti si parla dello stesso editore (magari vorrebbe sempre scrittori top per pubblicarli) e dei lettori (ognuno di noi ha i propri gusti personali).
    Ciò non vuol dire che ci possano essere segnalazioni, post in cui si esprima perplessità o magari solo la richiesta di un proprio desiderata…io stesso ho espresso domanda per l’aumento del giallo (accadrà anche per segretissimo e urania?), mentre mi sono detto entusiasta del nuovo formato e della veste grafica.
    ciao
    Andrea

  11. Alberto

    A una prima occhiata il nuovo formato sembra un po’ “vuoto”, secondo me l’indicazione di mese e anno di pubblicazione ci poteva stare. Non male in ogni caso: voto 7, come al romanzo di Lennox.

  12. Alberto

    Chiedo scusa, di Russell.

  13. Luca Conti

    Marius, Block e Kaminsky sono (o sono stati) autori dalla lunghissima storia professionale. Quando ci sono case editrici disposte a pubblicarli in libreria e non in edicola, pagando quindi diritti ben più consistenti, è ovvio che il GM finisca per essere tagliato fuori. Esistono autori del livello storico e qualitativo di un Block disposti ad accettare meno soldi e uscire in edicola, quando possono essere pubblicati in libreria a compensi più sostanziosi? A me non vengono in mente.

    Il “mero criterio economico” è invece la cosa più accettabile, visto che in qualche modo i conti vanno fatti quadrare, e che l’unica possibilità – secondo me – per la sopravvivenza del GM è che i suoi editor stiano con le orecchie ben ritte, pronti a scovare nuovi autori in gamba e capaci di garantire un futuro alla pubblicazione.

    Quando è uscito in Italia il primo romanzo di Kaminsky (Giocarsi la pelle, se non sbaglio nel 1979 o giù di lì), l’autore era un emerito sconosciuto, e se i lettori avessero iniziato a lamentarsi perché Kaminsky non era, che so, famoso come John D. MacDonald, saremmo andati ben poco lontano.

  14. Marius

    Caro Valer il problema esiste quando i sostituti non sono almeno dello stesso livello dei sostituiti.
    Ed è quello che ho specificato nel mio precedente intervento.

  15. Marius

    Luca, il tuo discorso fila, ma, come ho già detto più volte, c’è un piccolo ‘se': se i nuovi autori si chiamano John Darnton, Rhys Bowen, Alex Di Giacomo, Stephen Graham, Stephen Frey solo per citare le ultime pubblicazioni, allora il rimpianto per gli inediti di Block, Kaminsky, Halter ecc. si fa sentire.
    E per quanto riguarda i costi, non credo che case editrici come Polillo, Sellerio, Alacran ecc. che pubblicano questi autori, abbiano disponiblità economiche superiori alla Mondadori.

  16. Dario pm Geraci

    Come fate a continuare a confrontare le collane da libreria con quelle da edicola? Volete mettere sul piatto della bilancia a favore della Mondadori la mole di titoli che sforna ogni mese rispetto alle case editrici cui fate riferimento? E poi, è vero che nell’ultimo periodo c’è stato un ritoco al prezzo delle uscite, ma vogliamo parlare dei prezzi dei titoli che escono in libreria..?

  17. Luca Conti

    Marius, ci riprovo. Autori come Block e Kaminsky non sono più pubblicabili, in prima edizione, in una collana da edicola: le cifre richieste dagli agenti sono troppo alte per un prezzo di copertina di 4 euro e 90. Se poi ci aggiungi anche i costi di traduzione, vedi bene che pubblicare in prima edizione certi autori sul GM, oggi (e non da oggi; Ed McBain è da almeno una ventina d’anni che esce in prima edizione in libreria, non sul Giallo), non è più praticabile.

    A suo tempo, anche Elmore Leonard usciva in prima edizione sul GM; adesso, che è gestito dal più importante agente letterario del mondo, ti garantisco che pensare di farlo uscire direttamente sul Giallo sarebbe un’idea totalmente assurda, a meno di non avere soldi da buttare dalla finestra (il che, evidentemente, non è).

    Dall’epoca in cui il GM aveva praticamente in mano il 95% del mercato giallistico italiano è passata molta acqua sotto i ponti, e il mondo librario è cambiato in maniera totale. Bisogna prenderne atto e sperare che gli editor che si susseguono al timone del GM abbiano la capacità e la lungimiranza di trovare autori nuovi e in gamba, oltre che – magari – di ripescare qualche classico dimenticato. Non vedo molte altre soluzioni, e star sempre a rimpiangere i bei tempi passati mi sembra, di tutte, quella meno funzionale.

  18. lognon

    avendo letto Lennox, mi sento di concordare con Marius. Mi sembra una goffa imitazione del genere hard-boiled, con un coté splatter. Vorrebbe essere ironica ma non ci riesce, il talento latita.

  19. Danilo Campanella

    letto. non sarà un capolavoro, ma è piacevole. concordo che se l’autore avesse usato meno espressione del genere “tenni un profili più basso di un prepuzio capitato per sbaglio a un congresso di rabbini” ne sarebbe uscito fuori un romanzo migliore. ma io sono un tradizionalista e spillane non mi è mai piaciuto (se non suonato da John Zorn). eppoi questo è l’archetipo del giallo mondadori che leggevo da ragazzino: già allora gli stout e compagnia cantante parevano inarrivabili, e una serie infinita di personaggi di second’ordine (nel senso buono e più completo della parola, che mondo noisoso sarebbe se tutti avessero la stazza morale di nero wolfe) ci allietavano l’adolescenza. insomma, magari me lo dimentico alla svelta ma mi è piaciuto.

  20. Luca Conti

    Ma infatti, Danilo, per quanto mi riguarda il vero scheletro del Giallo Mondadori è stato costituito, negli anni, dai tanti bravi autori di cosiddetta “seconda fascia.” Il gusto di leggere il GM, nella mia (e presumo tua) adolescenza era soprattutto quello, che so, di gustare il nuovo Frank Kane o l’ultimo John Wainwright. Che la Christie o Stout o Carr fossero dei grandi maestri lo sapevo già, e non c’era bisogno del GM per farmelo sapere; che esistessero tanti bravi autori “minori” l’ho saputo soltanto grazie alla tenacia mostrata dai curatori del Giallo nel rovistare nella mostruosa produzione anglosassone e, in misura minore, francese.

  21. Danilo Campanella

    Diciamocela tutta: siamo stati rovinati da OdB :) Scherzi a parte, Luca, sono contento che tu abbia colto il senso del mio intervento. A volte leggendo un “gialletto” mi assalgono i sensi di colpa: con tutti i bei libri che ci sono, ho l’impressione di perdere il mio (poco) tempo. Ma poi quel fascicolo diventa la mia personale madelaine e mi ci perdo volentieri.

  22. Imerio Agus

    Discreto romanzo hard-boiled di solida fattura, ma niente di più, “Lennox” va a scontrarsi con la qualità inarrivabile di autori glasgowiani come William McIlvanney, del quale il GM magari potrebbe provare a ristampare in edizione da edicola la trilogia di Laidlaw, chiedendone i diritti a Tranchida e inserendoli nei classici. Naturalmente questo è solo un sogno nel cassetto da lettore appassionato.
    Un altro autore che non viene ristampato da tempo (tranne il solito “Piccolo Cesare”) è Burnett, che davvero non sfigurerebbe. Altro sogno nel cassetto, diciamolo. Come quello di una ristampa integrale dei lavori di James Hadley Chase.
    Ma magari chiedo l’impossibile.

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