Il calendario del delitto (1277)
Dodici racconti che compongono questa antologia, apparsa per la prima volta nel 1952. Dodici racconti, uno per ogni mese dell’anno e imperniato su un evento relativo a quel mese. Dodici magistrali sfide che metteranno a dura prova la brillante intelligenza di uno dei detective più amati nella storia del giallo. Dodici casi impossibili per Ellery Queen.
Ellery Queen è lo pseudonimo, famoso fin dal 1929, dei due cugini Frederic Dannay (1905-1982) e Manfred B. Lee (1905-1971), ed è anche il nome del loro celebre personaggio, un giallista detective, alter ego dei suoi autori. Tra le sue inchieste più importanti: Il paese del maleficio, Il mistero delle croci egizie e Dieci incredibili giorni.
All’interno, l’articolo “Ellery Queen, un marchio straordinario” di Sabina Marchesi.
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
luglio 7th, 2011 at 15:17
Belli, questi nuovi/classici gialli! “La série jaune”, se esistesse, sarebbe così. Non che non fossero eleganti e riusciti anche gli ultimi in formato tascabile, ma qui si respira aria di collezione, di gloria, perfino di sacro se uno proprio vuole. Troppe iperboli? No, è solo un modo per dare il benvenuto a una formula molto attenta ai canoni del poliziesco mondadoriano.
luglio 7th, 2011 at 22:41
Il nuovo formato è deludente, poco “pratico” e assolutamente anonimo. Inoltre non capisco a cosa si deve l’aumento del prezzo di copertina. Molto meglio il vecchio tascabile. La raccolta in oggetto è una delle migliori di Ellery Queen e da leggere assolutamente.
luglio 8th, 2011 at 22:46
Quoto Giuseppe…
Paolo, come fai a ddefinirlo…. ‘anonimo’?
Sono meravigliosi: vintage e da collezione!
Gran sorpresa, e chi se ne frega per l’€ in più!
Vorrei sapere Paolo, è una provocazione, non prendertela, quanto spendi con il/i cellulari ogni mese!
Vuoi mettere qualche ora con un ‘calendario del delitto’ rispetto alle chiaccherate anonime e futili al telefono?
luglio 9th, 2011 at 13:15
Splendido il nuovo formato che richiama quello anni settanta.
Era ora che sparisse quell’insulso formato tascabile.
luglio 9th, 2011 at 17:08
A me il nuovo format piace. Ogni tanto ci si deve aggiornare ed anche queste prime proposte mi sembrano per lo più interessanti. Auguri a tutti gli appassionati di gialli.
luglio 10th, 2011 at 15:27
Il Calendario del delitto per la prima volta fu tradotto nella famosa serie de Le tre scimmiette Garzanti, da Bruno Tasso (un grande traduttore che morì suicida). Successivamente venne proposto in quella magnifica serie dedicata ad Ellery Queen, da Mondadori, a metà degli anni ’80, che raccoglieva tutte le raccolte di racconti e tutti i romanzi del primo periodo, quelli con La sfida al Lettore, fino a La casa delle Metamorfosi: in quest’altra versione, le traduzioni erano affidate a traduttori mondadoriani (Honsel, Brinis, Dallatorre soprattutto) mentre in due casi, L’avventura del gatto morto e L’avventura della bambola del delfino, si ripiegò su quelle di Tasso.
luglio 10th, 2011 at 19:10
Il nuovo formato non è male, ma preferivo di gran lunga il vecchio. Mi sono affezionato ai pocket che trovo più pratici e più … simpatici!
luglio 11th, 2011 at 12:26
Bene, questo non me lo perdo di certo. 😉 E aggiungo: il nuovo formato è strepitoso, comodo ed elegante. Mi piace davvero.
luglio 11th, 2011 at 12:43
@ Henry Merrivale: non capisco cosa c’entri la mia spesa mensile per il telefono cellulare (spendo molto poco, se proprio ti interessa, lo uso più che altro per parlare con il mio compagno).Sono due cose diverse e non ne faccio una questione di soldi – compro anche altri libri. E la raccolta di Queen l’ho già in una bellissima edizione degli anni ’80, quella di cui parla Piero. Io ho solo detto che il nuovo formato non mi piace, non lo trovo pratico da leggere, la carta e la copertina sono meno resistenti, e mi pareva che il vecchio pocket avesse più carattere.
luglio 11th, 2011 at 14:36
Un saluto ad Andrea Franco che mi ha fatto venire in mente un certo “Delitto Capitale”…:)
luglio 11th, 2011 at 15:13
Eh, Fabio, un saluto anche a te… ricordi di un’estate fa, ormai!!
luglio 11th, 2011 at 16:44
L’impatto della nuova veste grafica è molto forte, mi fa tornare agli occhi i gialli che mio padre leggeva negli anno 70, il colore ed il formato mi piacciono, non so dire la consistenza e la qualità della carta in quanto ancora non ne ho comprato – dunque sfogliato- uno, anche se questo Ellery lo voglio prendere. Il cambiamento è stato notevole, e devo dire che io l’avrei richiesto in guisa simile per gli urania, ho riscontrato che il ‘formato tascabile’ occupa più spazio nella mia ormai ingombra libreria…
Per l’aumento che dire, fosse stato per un singolo volume mi avrebbe fatto pensare che era spot, applicato su tutti è pacifico che non lo sia. Posso dire che mi sarei aspettato di leggere una ‘motivazione’ per l’aumento, forse dipende dal cambio della veste grafica (carta diversa – diverso costo)? Ovviamente queste sono solo mie domande nella piena conoscenza che è diritto della casa decidere prezzi e formati, per carità.
Saluti
Andrea
luglio 11th, 2011 at 16:49
Per quanto riguarda la copertina, mi vedo pienamente concorde con G. Lippi e Henry Merrivale, ad una prima occhiata mi sono piaciute molto!
luglio 12th, 2011 at 20:00
Ottimo il ritorno ad un formato sile anni 70…miglioriamo le copertine e il gioco è fatto …!
luglio 13th, 2011 at 20:36
Preso anche questo e mi sa che li prendo quasi tutti.
luglio 13th, 2011 at 22:30
Puntualizzo. Preso pure per l’articolo di Sabina Marchesi.
luglio 14th, 2011 at 01:15
@Paolo P.
Ti ho detto che era una provocazione!
I libri sono certamente cari, ma confronto ad altri media, vestiti, scarpe, telefoni e altri oggetti di consumo credo siano pur sempre una delle cose con il maggior rapporto prezzo/qualità…
Tutto qui.
Sul formato non condivido per nulla: bellissimo questo, orribile il precedente.
Non segue discussione 😉
luglio 14th, 2011 at 14:32
Secondo me i libri del settore edicola Mondadori sono QUASI regalati… Si aggirano tutti intorno ai 5 euro o poco più, mentre il tascabile più stracciato che c’è ne costa 6, 7 o 8. E non lo dico perché ci lavoro: quando in redazione arrivano troppo tardi, non esito a comprare quelli che mi piacciono di più!
luglio 14th, 2011 at 16:15
A questo punto avrei fatto 31…
Impaginazione su due colonne com’era una volta e sarebbe stato perfetto !
luglio 15th, 2011 at 16:59
Concordo con Andrea: le due colonne sarebbero il massimo!
luglio 16th, 2011 at 19:59
Le traduzioni integrali per i classici che ne hanno bisogno sarebbero il massimo, le altre secondo me sono tutte formalità. Sarei disposto ad accettare un ulteriore aumento di prezzo se questo rendesse possibile la cosa… non è giusto che nel 2011 si debbano leggere libri con traduzioni tagliate.
luglio 18th, 2011 at 23:48
Il nuovo formato mi piace molto, inaspettatamente aggiungerei, perchè reputavo quello precedente ottimo!
Tiro un sospiro di sollievo perchè le due colonne non le ho mai sopportate!
agosto 10th, 2011 at 09:54
Ti dirò, STCroix, che io quasi quasi le rivorei vedere, forse perchè i mieri ricordi dei gialli e degli urania coincidono con quella tipologia di impaginazione…