Chiamate un carro funebre (1261)
Norma Hale appare sconvolta nel presentarsi nello studio medico del dottor Westlake, insolito investigatore dilettante. La ragazza ha bisogno di calmarsi perché è ossessionata da un sinistro taxi giallo, guidato da un ancor più sinistro individuo dalla bocca storta. Ossessionata e terrorizzata: una sua amica è morta dopo aver visto il medesimo taxi giallo. Norma teme che ora possa toccare a lei. Al pragmatico Westlake l’intera storia sembra il frutto di una mente paranoica. Fino a quando non vede il taxi giallo muoversi per seguire Norma. Seguirla con la lentezza di un carro funebre…
Jonathan Stagge pseudonimo di Richard Wilson Webb e Hugh Wheeler, inglesi, poi naturalizzati americani. Il sodalizio letterario dei due giallisti operò dal 1936 al 1952, anche con gli pseudonimi di Q. Patrick e Patrick Quentin. Wheeler continuò poi da solo come Patrick Quentin fino al 1965. Il periodo d’oro della celebre coppia è caratterizzato da trame e finali ingegnosi e detective accattivanti.
All’interno, l’articolo “La signora scompare” di EnricoLuceri.
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
dicembre 3rd, 2010 at 11:49
Per me è il miglior romanzo con il dottor Westlake.
Peccato che non sia mai stato ristampato ‘La buona morte’.
dicembre 3rd, 2010 at 21:04
Preso oggi. La trama mi ricorda molto un episodio della prima (o forse seconda) stagione di Ai Confini della Realtà di Rod Serling, solo che li era un autostoppista che sembrava perseguitare la bella ragazza… ne consiglio a tutti la visione, un piccolo gioiello di suspense in bianco e nero che in mezz’oretta riesce a far salire la tensione in maniera incredibile(o almeno, a me ha lasciato questo ricordo :-)).Spero che questo giallo sia all’altezza ;).
dicembre 4th, 2010 at 12:51
Uno Stagge d’annata (questo è del ’41). L’ultima ristampa di questo classico dovrebbe essere quella del 1984.
Lo Stagge viene proposto perchè la vicenda inizia poco prima di Natale.
dicembre 6th, 2010 at 19:51
Be’, “La buona morte” è stato ristampato una sola volta, nell’Omnibus “Sette casi per il dottor Westlake,” che però risale al 1961…
dicembre 9th, 2010 at 10:00
In questo romanzo troviamo un’atmosfera cupa e di fatalità immanente che è tipica dei migliori romanzi del ciclo del dottor Westlake, segnatamente ‘…E i cani abbaiano’ e ‘Antico canto di morte’.
Spero di poter vedere pubblicato ‘La buona morte’ l’unico che non ho letto.
dicembre 12th, 2010 at 09:17
Io avrei preferito qualche Patrick Quentin d’annata, tipo..Lo specchio stregato, per esempio. Io ce l’ho, nell’edizione originale de I Libri Gialli, ma ho quasi paura ad aprirlo e che le pagine si possano danneggiare..
dicembre 25th, 2010 at 19:56
A parte il titolo italiano del romanzo, che non mi pare azzeccato, mi è piaciuto parecchio. Soprattutto i continui colpi di scena e la simpatia del Dott. Westlake ne fanno veramente un buon giallo.
Le prossime uscite non verranno più riportate? Peccato, era la prima cosa che andavo a guardare quando lo acquistavo.
dicembre 28th, 2010 at 09:11
Marcor, il titolo italiano traduce alla lettera quello dell’edizione inglese del romanzo (1942), ovvero “Call a Hearse” (negli USA, invece, si chiamava “The Yellow Taxi”).
L’edizione inglese dei primi sette romanzi a nome Stagge (su nove complessivi) ha un titolo diverso da quella americana. Una tabella comparativa la trovi qui:
http://www.classiccrimefiction.com/patrick-quentin.htm
dicembre 29th, 2010 at 14:11
Ringrazio molto Luca Conti per l’indicazione e la tabella comparativa, utile anche a farmi riconsiderare un autore (due) che, a torto, avevo poco valutato in passato.
gennaio 10th, 2011 at 10:17
Lieto che ti sia tornata utile, Marcor. Visto che ti interessa l’argomento, puoi anche dare un’occhiata alla pagina “Patrick Quentin” su Wikipedia, http://it.wikipedia.org/wiki/Patrick_Quentin
che è in larghissima parte, soprattutto per quanto riguarda luoghi e date di nascita e morte dei quattro autori, frutto di mie ricerche.
gennaio 14th, 2011 at 14:43
Grazie ancora Luca Conti per l’ulteriore indicazione, che ho consultato e conservato, sperando di poter leggere presto nei classici qualche altro testo di questi autori.