Let it be (2981)

luglio 2nd, 2009 by Moderatore

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Tommaso Matera, semiologo e studioso dei testi dei Beatles, lavora come consulente per la polizia. Il suo compito: decifrare i messaggi lasciati dagli assassini. Fino al giorno in cui, stanco di orrori e violenza, decide di ritirarsi in Brianza. Ma nessuno sfugge al proprio destino. La tranquilla cittadina in cui Matera ha trovato rifugio è il teatro delle imprese di un serial killer, come lui appassionato del quartetto di Liverpool. La sfida tra i due è inevitabile. E letale. All’interno, il racconto dello stesso autore “Mercato nero”.

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Posted in Giallo (serie regolare), Le collane del Giallo

8 Responses

  1. Fabio Lotti

    Su questo sono un pò incerto. il suo racconto 12/9 su “Anime nere reloaded” mi ha colpito positivamente. Tra l’altro mi fa anche una citazione degli scacchi “Ieri a New york gli scacchisti del male hanno mangiato le torri”. Vedremo…

  2. Massimo Lo Scavo/Daniela Galeota

    Una scrittura avvincente e molto evocativa,ricca di metafore che sorprendono;la capacità, oggi rara, di coinvolgere il lettore inchiodandolo a ogni pagina. Questi elementi (e molti altri) sono il denominatore comune dello stile di Paolo Grugni. Un thriller che si spinge ben oltre il suo genere, da assaporare lentamente, scritto con maestria e mai banale, davvero sorprendente.

  3. Fabio Lotti

    Ora se me lo fai comprare e non è “sorprendente” te lo tiro in testa…

  4. Danilo Campanella

    Ma solo a me è venuto in mente “Yesterday” di Gian Mauro Costa? Comunque ho deciso che titolo dare al mio prossimo giallo: “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band…” :-) :-) :-)

  5. il professionista

    Il romanzo già lo conoscevo ed è forse una delle cose migliori di Paolo, mi è piaciuto moltissimo il racconto finale…una vera storia di Gangland….

  6. Paolo Grugni

    Grazie al Professionista per l’apprezzamento. Che fatto da lui vale doppio.

  7. Paolo Grugni

    Fabio, no! Non tirarglielo in testa. Piuttosto picchialo in testa a me. Me ne farò una ragione.

  8. Danilo Campanella

    Un semiologo lascia il mondo della scuola per diventare consulente delle forze dell’ordine: la Sezione Crimini Violenti della polizia di Milano esige la sua presenza per decifrare i messaggi che gli assassini lasciano sul luogo del delitto. Qualcosa del tipo: questa duplice omicidio mi ricorda una poesia di Emily Dickinson, è evidente come la vittima vada ricercata nel pericoloso giro delle adolescenti romantiche. Gioco forza, quindi, che le peggiori menti criminali padane prendano in odio quello che riconoscono come il loro principale nemico e – avendo individuato nella passione che prova per i Beatles il suo principale punto debole – inizino ad ammazzare nel modo più truculento possibile quelli che gli stanno accanto ispirandosi alle canzoni del quartetto di Liverpool. Nemmeno una fuga nella brulla Brianza riuscirà a salvarlo: un inferno di citazioni e metafore gli renderà la vita impossibile…

    Detto questo, il libro non è scritto per niente male: Grugni sa fare il suo lavoro e se solo non si fosse lasciato prendere troppo la mano nello sviluppare la vicenda questa sua opera prima avrebbe fatto tutt’altra figura.
    Con un intreccio del genere il rischio di cadere nel ridicolo era dietro ogni pagina e invece alla fine il risultato è tutto sommato, anche se non buono, almeno amabile.

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