Buon compleanno, Giallo Mondadori!
Cari lettori del Giallo. In occasione degli 80 anni del Giallo Mondadori, verranno proposti, a partire dal 16 Giugno, alcuni dei capisaldi del genere al prezzo di 9,00 euro.
Lascio però che ad introdurvi l’iniziativa sia Igor Longo:
Ottanta candeline rendono una torta di compleanno piuttosto affollata. Se poi sono candelotti di dinamite, e ognuno di essi è il simbolo di un anno di delitti e di misteri,sarà facile dedurre che il festeggiato è un tipo veramente particolare,da prendere con le molle.E, nella sua lunga e onorata carriera, il nostro buon vecchio Giallo ne ha fatte veramente di tutti i colori, anche se in realtà non ha mai abbandonato quel giallo canarino che lo ha caratterizzato sin dalla nascita,nel lontano 1929,persino quando le sirene mediatiche hanno cominciato a parlare di noir,senza a dire il vero mai spiegarci di che cosa realmente si tratti. Noi del Giallo però abbiamo le idee chiare. Col nostro colore rivendichiamo un’universalità che realmente può abbracciare ogni tendenza del mystery,dai complessi rompicapi del whodunnit ai thriller mozzafiato agli hard-boiled della Scuola dei Duri.E che si può indifferentemente estendere oltralpe e oltreoceano,in Oriente come in Scandinavia,senza barriere e senza confini,senza neppure trascurare i nostri autori italiani, che cominciano finalmente a distinguersi onorevolmente e a trovare un loro meritato posto accanto ai colleghi anglosassoni. Chi cominciò tutto fu un raffinato esteta di lungimirante angolofilia di nome Lorenzo Montano,e le sue scelte permisero già negli anni Trenta di comprendere nella collana dal cerchio scarlatto il Gotha del poliziesco: Agatha Christie,Ellery Queen,Edgar Wallace, S S Van Dine…E Rex Stout molto prima di Tino Buazzelli,Erle Stanley Gardner molto prima di Raymond Burr, Georges Simenon molto prima di Gabin e Cervi. Poi ci fu il Dopoguerra. E ci fu Alberto Tedeschi,il riservato gentiluomo che ebbe il compito di traghettare la collana nella modernità,che regalò ai lettori Cornell Woolrich e Ed McBain,Brett Halliday e James Hadley Chase.E che seppe soprattutto trovare in Carlo Jacono, il Robert McGinnis nazionale, l’illustratore adatto per tradurre in immagini sinuose ed eleganti quei sogni di avventure a stelle e strisce di cui era affamata l’Italia liberata dai GI. Da allora il mondo è cambiato, ed è molto cambiato anche il poliziesco.
Al timone del Giallo si sono succeduti degli acuti ed esperti intellettuali come Oreste Del Buono,Laura Grimaldi,Gian Franco Orsi, nomi che ho imparato a conoscere e a rispettare da ragazzino,quando cominciavo a passare dai Gialli Dei Ragazzi dei Tre Investigatori e dai cartoon di Scooby Doo a quei raffinati enigmi che ogni settimana il Giallo mi offriva in edicola,come se fosse un festoso natale che si ripeteva ogni martedì con allarmante e frenetica periodicità.E come si poteva non collezionarli tutti,non seguire i consigli éclairés di Mauro Boncompagni,che cominciava a diffondere con le sue prefazioni e le sue traduzioni nomi allora misconosciuti come John Dickson Carr o John Sladek o Peter Lovesey? E poi sono arrivati i direttori che ho avuto l’immenso piacere di conoscere personalmente,combattendo con loro la dura battaglia settimanale per un miglior Giallo:
Stefano Magagnoli,quell’acuto gentleman del Libro,che trattava ogni titolo con la raffinatezza del bibliofilo,dell’uomo di cultura che vuole che ogni testo che passa tra le sue mani sia veramente degno di essere letto ed amato,e che possa figurare senza vergogna sui propri scaffali tra un In Folio e un In Ottavo.
Sandrone Dazieri, quell’ironico e sornione Bad Boy, che trattava ogni titolo con la satira iconoclasta del monello cui è concesso tutto e che sa di poter smitizzare persino i miti in cui crede lui stesso,con l’intelligenza di chi non ha pregiudizi nè preconcetti.
E poi… Poi c’è stato il terremoto, lo tsunami.Un’ondata sismica all’ottavo grado della scala Richter che si esprime in uno slang metropolitano da Navy Seal in tenuta mimetica da combattimento e che ha preso d’assalto la nostra piccola Armata Brancaleone di impareggiabili redattrici e svampiti consulenti, rivoluzionando usi, costumi e linguaggio. Di Sergio Altieri non si può dire altro. Così, se sentite Grazia Griffini, soave esperta di Anne Perry e Dorothy Sayers,descrivere un libro (peraltro con compunta discrezione) col gergo non propriamente oxoniano di una sergente maggiore dei marines,non vuol dire che la sua ultima,ottima scoperta,Dorothy B Hughes,le abbia dato alle testa,o che sia in crisi d’astinenza da M.R.Rinehart. Semplicemente World is Changed,and Sergio Changed it for Us.
Ma prima di celebrare il presente,e i tanti nuovi autori che stiamo lanciando,il dovere ci impone di celebrare il passato. Gli Oscar hanno pensato di farlo con una brillante iniziativa:selezionare alcuni titoli emblematici che hanno fatto la storia del mystery,cercando di ripercorrere con voi le pietre miliari di un cammino che,speriamo, non abbia mai fine.Ogni titolo è un’opera fondamentale,da conoscere assolutamente,o riscoprire:
I 39 SCALINI di JOHN BUCHAN,che non è stato solo il romanzo da cui fu tratto uno dei primi capolavori di Hitchcock,ma anche la prima vera Spy Story della letteratura,e una fonte d’ispirazione per moltissimi autori(vedi ad esempio,il Ken Follett della Cruna dell’Ago).
ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS,uno degli inarrivabili capolavori di AGATHA CHRISTIE,con una trama ancora oggi rivoluzionaria ed esplosiva,e un mirabile esempio di costruzione narrativa: una serie di tredici interrogatori non permette soltanto ad Hercule Poirot di scoprire cos’è successo sul celeberrimo wagon lit bloccato sui Balcani da una bufera di neve,ma anche di sezionare psicologia e costumi di un’intera società,in tutti i suoi molteplici aspetti e manifestazioni,un esercizio di bravura che la grande Agatha ripeterà poi in altri capolavori come Dieci Piccoli Indiani o Poirot sul Nilo,ma mai con una simile, nitida secchezza.
IL MASTINO DEI BASKERVILLE di Sir Arthur Conan Doyle,che non è solo l’indagine più famosa del più famoso di tutti i detective,il formidabile Sherlock Holmes, ma anche il giallo più volte tradotto sul piccolo e grande schermo (pensate che nella mia vasta collezione di DVD ne possiedo ben quattordici edizioni diverse,di cui una sovietica,una teatrale francese e una australiana a cartoni animati).
IL FALCO MALTESE di DASHIELL HAMMETT, il primo capolavoro della Scuola dei Duri,ancora insuperato,e forse insuperabile: i connotati fondamentali del’hard boiled,la Dark Lady seducente e infida,il PI col bourbon nel cassetto,il finale misognino e devastante derivano tutti direttamente dal fondamentale romanzo di Hammett.
IL GATTO DALLE MOLTE CODE di ELLERY QUEEN, uno dei romanzi più intensi e più originali della coppia di autori americani, e soprattutto il primo autentico esempio di Serial Killer moderno della storia della letteratura,alcuni decenni prima di Thomas Harris, nonchè uno splendido spaccato critico e appassionato della vita nella Grande Mela.
NERO WOLFE CONTRO L’FBI di Rex Stout,il romanzo in cui la personale way of life del ciclopico detective della Trentacinquesima Ovest viene maggiormente analizzata e messa in discussione,travalicando gli stessi limiti del mystery.Il mito di Nero viene soprattutto da questo romanzo,e non a caso fu il primo a essere adattato nella memorabile serie di sceneggiati con Buazzelli e Paolo Ferrari.
LA LEGGE DEI QUATTRO di EDGAR WALLACE,tanto per cambiare una serie di novelle, che ci presentano i Quattro Giusti,i memorabili giustizieri Wallaciani intenti a punire canaglie e delinquenti d’alto bordo con sistemi cinicamente poco ortodossi,anticipando la voga moderna degli inafferrabili vendicatori come il Darkman di Sam Raimi o la virago massacratrice di Kill Bill. E infine,un’altra giustiziera,
LA SPOSA IN NERO di Cornell Woolrich,un altra epopea della vendetta dalla singolarissima costruzione a incastro e dalle molteplici soluzioni a sorpresa,che affascinò un regista dai gusti difficili ed estetizzanti come Truffaut:in una serie di segmenti solo apparentemente separati il lettore assiste alle machiavelliche vendette di una donna misteriosa contro gli uomini che le hanno ucciso il marito.Ma quale dei personaggi di ogni segmento è la bella vendicatrice?
Che ve ne pare di tutti questi grossi calibri? Non è un bel modo per festeggiare un compleanno,quando si invitano tanti ospiti d’onore d’eccezione? Moltissimi auguri, buon vecchio Giallo Mondadori. E tremila di questi numeri!
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Posted in Oscar progetti speciali
giugno 10th, 2009 at 13:25
Scusate, io sarò senz’altro rimbecillito dalla nascita del nipote (e forse non ce n’era nemmeno bisogno, per il rimbecillimento voglio dire) ma io non ho capito che tipo di festeggiamento è questo. Cioè dal 16 giugno nelle edicole troveremo questi capolavori a 9 euro?
Qualcuno mi illumini di piccolo…
giugno 10th, 2009 at 13:55
Se leggi bene vedrai che si tratta di Oscar, quindi distribuiti solo in libreria (e, presumo, anche in quelle edicole che tengono libri, ovvero una minoranza).
Per il resto, in effetti, dal testo di Igor non si capisce bene in cosa si distingua questa iniziativa dalla già avvenuta pubblicazione di molti di questi titoli negli Oscar (e alcuni sono ancora in catalogo, tipo lo Stout).
Si tratta di nuove edizioni? Nuove traduzioni? Hanno qualche apparato critico? Cosa c’entra il (pur importante) romanzo di Buchan col Giallo Mondadori, nel quale non è mai apparso (e neanche Il falco maltese)?
Aspettiamo approfondimenti:-)
giugno 10th, 2009 at 15:28
Sono contento di non essere il solo rimbecillito…:-)
giugno 10th, 2009 at 16:50
Davanti a Igor cosa si può dire?
Però anch’io son rimasto alquanto disorientato: mi aspettavo ben altre iniziative.
Giacchè l’ha detto Luca, mi astengo, però anch’io vorrei sapere se l’edizione di ORIENT EXPRESS sia la solita o una traduzione nuova.
E aggiungo un piccolissimo appunto:..ma il primo autore che ha parlato di serial killer, non è stato Philip MacDonald ed il suo “La morte è impazzita” del 1931?
giugno 10th, 2009 at 19:44
Mah…questa mossa mi ha lasciato davvero molto perplesso :-/
Francamente non capisco l’utilità di questa collana…
Ma proprio neanche a scervellarmi…
giugno 11th, 2009 at 10:13
Mi unisco alla sensazione di disorientamento espressa dagli altri commentatori.
Forse per festeggiare gli 80 anni del giallo Mondadori si poteva fare qualche scelta audace e pubblicare classici inediti, oppure edizioni integrali di gialli pubblicati in forma condensata precedentemente.
A proposito, sono tutte edizioni integrali quelle proposte?
Per quel che riguarda i film di Sherlock Holmes devo dire che secondo me l’unico, vero, inimitabile Sherlock cinematografico resta Basil Rathbone
Noto con piacere che anche i Ragazzi del forum aggiungono ‘smiley icons’ ai loro post.
Io di solito uso i caratteri : ) non separati dallo spazio e il blog aggiunge l’icona smile.
: ( per (questa è una prova, perché fortunatamente quell’icona la uso poco)
giugno 11th, 2009 at 11:35
Si aspettano delucidazioni da Dario o da Igor stesso.
giugno 11th, 2009 at 14:21
Nel papiro, Igor dice tante cose, non solo quelle che si leggono a prima vista.
Al di là di quello che ho letto e di quello che ho scoperto, anch’io rimango alquanto incredulo di fronte all’annuncio : quasi tutti i titoli già fanno parte degli Oscar, e quelli che non vi fanno parte non sono Mondadori che io sappia (Buchan è Rizzoli, dovrebbe essere la traduzione quella di Lia Volpatti). Dove è allora la trovata? Sono romanzi ritradotti ? O hanno come Gli Oscar del Giallo delle belle prefazioni e postfazioni?
Igor è molto ermetico e criptico: si sbottoni di più.
giugno 12th, 2009 at 22:15
Personalmente non trovo che sia propriamente una esplosione di fuochi di artificio la pubblicazione dei titoli segnalati quale festeggiamento degli 80 anni del giallo mondadori. Alcuni titoli si trovano senza problema in libreria e fra essi alcuni sono pure di recente pubblicazione. Il volume di Ellery Queen ad esempio è stato ristampato negli oscar un paio di anni orsono. A mio personale avviso credo che sarebbe stato meglio pubblicare il più volte nominato Dizionario delle letterature poliziesche di cui nonostante le pubblicità in copertina sul giallo e i classici del giallo, si ha la impressione di avere perso definitivamente la traccia. Incredibile ma sicuramente non encomiabile.
giugno 12th, 2009 at 22:43
Sottoscrivo in pieno per il Dizionario e non capisco perché qualcuno non offra delle delucidazioni sulle nostre perplessità.
giugno 12th, 2009 at 23:03
Scusate, a breve avrete maggiori delucidazioni. Non penso ci si limiti a questa unica iniziativa per gli 80 anni del Giallo..:)
giugno 13th, 2009 at 09:25
Ma allora ditecelo!
giugno 13th, 2009 at 14:16
Il guaio del Dizionario è che è stato consegnato alla fine del 2008 e come tale, in un certo senso, non licenziato più subito, ma dopo oltre sei mesi, è come se fosse già vecchio, anche se opera colossale e stratosferica (a giudicare da quello che Luca mi fa leggere ogni tanto).
giugno 13th, 2009 at 14:20
Dario, sii buono : Fabio è già in prossimità del quarto anta, e se aspetti ancora e non glielo dici, rischi di farlo schiattare. Sarebbe un peccato.. per lui, non per noi che siamo costretti a sorbirci le sue recensioni.
giugno 13th, 2009 at 15:04
A proposito…
C’è sempre di solito, d’estate, uno Speciale del Giallo Mondadori.
Nel caso ci fosse (e non ne è stata data anticipazione ancora), sarebbe da inquadrare nell’ambito della ricorrenza dell’80° anno del Giallo Mondadori, cioè con la pubblicazione di qualcosa di “Speciale” oppure no ?
giugno 13th, 2009 at 17:54
Comunque relativamente al Dizionario Luca aveva assicurato un suo aggiornamento dato appunto il posticipo dell’opera
giugno 13th, 2009 at 21:08
Le mie recensioni servono per togliere qualche peccato a chi le legge. Dopo la terza si va direttamente in Paradiso…
giugno 14th, 2009 at 12:52
scusate ma anche il Professionista era un po’ rimbecillito ( per cause di femmine e liquori…) e vede sol oadesso adesso il post.
Prima di tutto AUGURI AL GIALLO e che possa nelle sue varie forme regalarci ancora per molto tante emozioni….
la collezione Oscar è, giustamente, una collezione di classici che forse molti di noi hanno già… per 9 euro però…mi sa che me li prendo tutti….
giugno 14th, 2009 at 13:06
Così però l’Inferno si spopolerebbe mentre non ci sarebbe più posto in Paradiso.
E io per colpa tua, non potrò neanche più conversare con Carr, dato che sarò spintonato da tutta gente che sarebbe dovuta essere in altri posti, ed invece, perchè ha letto le tue recensioni, va a vedere che finisce laddove non dovrebbe stare.
Ma in che mondo siamo!
giugno 14th, 2009 at 16:00
Del Professionista consiglio la lettura di http://www.thrillermagazine.it/rubriche/8117
Nel Forum ho anche inserito un mio commento che spiega bene la mia posizione particolare sui racconti e sui romanzi di “movimento”…
giugno 14th, 2009 at 19:29
visto e segnato caro Fabio
giugno 15th, 2009 at 11:39
Sono del Toro. Ergo testardo. Ho deciso di leggere autori e libri che sono piuttosto lontani dai miei gusti personali (l’ho sempre fatto ma oggi ancora di più) per non fossilizzarmi e perché la mia curiosità mi spinge istintivamente verso territori poco noti. In cambio ricevo delusioni ma anche diverse scoperte interessanti come il tuo bel racconto e altri letti qualche tempo fa inseriti in varie antologie. E proprio il racconto o il romanzo breve penso sia il contenitore migliore per i lavori di movimento e di azione che altrimenti si rischia (non tutti gli autori hanno il senso della misura) una ripetitività francamente esasperante. Quando ho recensito il libro di Stefano Pigozzi “Rosso come il sangue” (buono) ho messo proprio in evidenza la ripetitività di certe azioni (anche una lunga teoria di frasette brevi alla fine stanca) e l’appesantimento di certe lungaggini. Migliore risultato con cinquanta pagine in meno, ho scritto. Secondo i miei gusti, si capisce.
Poi arriva anche il Malloppone capolavoro ma uno su mille ce la fa.
giugno 15th, 2009 at 14:10
Anche a me il racconto è piaciuto, carino. Mi ha richiamato alla mente gli anni della mia giovinezza, quando si incominciavano le assemblee nei licei occupati con “dateci i termosifoni” e si finiva con “fuori i fascisti dalle scuole”.
giugno 16th, 2009 at 09:14
A dimostrazione che si può trovare un punto di incontro anche con i “nemici”. Stavo riflettendo sul fatto che, mentre l’Altieri furioso (detto con simpatia stringendo i denti) sta buttando tutto all’aria, il giallo classico più o meno contaminato e modernizzato comincia a rifare capolino anche dalle nostre parti…
giugno 16th, 2009 at 17:13
Sì, ma quello di Stefano, non mi sembra sia Giallo classico modernizzato e più o meno contaminato. Se invece parli di Pietroselli o Luceri, o Leoni, la cosa è diversa.
Quello di Stefano è un poliziesco all’italiana, molto movimentato: sai, come quei films degli anni ’70, alcuni dei quali non erano poi neanche tanto male.
Non ho mai detto che non scrive dei buoni prodotti: ho solo detto che secondo me, collocazione più idonea sarebbe stata SEGRETISSIMO, come ha ammesso anche Geraci (dicendo che Altieri preferisce un’impostazione del Giallo più allargata).
Anzi, il racconto è molto bello.
E poi sfatiamo una cosa: Stefano non è affatto un nemico, non mi/ci ha fatto nulla, sostiene solo delle cose che non sono in consonanza sempre con quello che diciamo noi. Ma da questo a dire che è un nemico..ce ne passa. Vedi poi : giorni fa ha cinguettato favorevolmente rispetto al papiro di Igor (sull’iniziativa degli Oscar). Se non son queste delle “convergenze parallele”, che diamine sono?
giugno 16th, 2009 at 18:58
Insomma, Stefano fa dei thriller d’azione. Imparentati con delle spy-stories. Ma che non sono proprio delle spy-stories: insomma un genere ibrido molto dinamico e “cazzuto” (se mi perdona un’accezione un po’ fuori degli schemi). Che va a braccetto coi thriller d’azione cinematografici, anzi non saprei dire se prenda le mosse da quelli o se li ispiri, ma è certo che fa dei prodotti molto ispirati.
Visto che ultimamente hanno tratto parecchio da romanzi di autori italiani, non vedo perchè qualcuno non possa decidere di trasferire sullo schermo le peripezie di Montecristo.
Del resto tutto sta nella regia: se è delirante nelle sequenze e nel montaggio e non lascia pause, il film è riuscito, come pure per il romanzo d’azione valgono gli stessi presupposti.
Così Stefano sarà contento, i suoi fans saranno contenti, e finalmente tutti contenti..si potrà leggere anche “QUALCOS’ALTRO”. E mi avete capito.
giugno 16th, 2009 at 19:41
Scusa Piero ma ti stai facendo delle domande e delle risposte da solo.La seconda parte del mio ragionamento non ha nulla a che vedere con ciò che scrive Stefano. Mi pareva così logico…Infatti sottindendevo appunto Pietroselli, Luceri, Maurizio de Giovanni, lo stesso Marco Polillo ecc…
La parola “nemici” è poi stretta fra due virgolette proprio per far capire l’esatto contrario.
Sono andato a Siena dalle mie librerie e ho trovato diversi gialli Mondadori qui pubblicizzati a nove euro. La commessa appena mi ha visto ha detto “Come le sembrano?” storcendo un pò la bocca. In effetti, devo dire che una bella impressione non me l’hanno fatta e ho storto un pò la bocca pure io.
giugno 16th, 2009 at 20:33
Beh, il fatto è che tu stavi parlando di Stefano, quindi mi è parso logico che tu stessi parlando anche di lui quando hai parlati di contaminazioni gialle.
Comunque una contaminazione Gialla se vogliamo è quella di Luceri, mentre Pietroselli o Polillo ancora di più fanno Giallo Classico tout court.
A me il Vitali da tutti citato come un giallo,”dopo lunga e penosa malattia”, nelle movenze lente e nella sua cupezza pessimistica, mi è parso invece scritto guardando al grande noir americano. Poi mi sbaglierò, e vabbè…
giugno 16th, 2009 at 20:42
Un altro prestato al Giallo ma che fa il musicologo (e che musicologo!) e che scrive sostanzialemnte guardando al Giallo Classico, è Lorenzo Arruga.
Per il resto..ho visto Orient Express: è quello con la traduzione di Alfredo Pitta.
Costano 9 euro quindi quanto quelli che già sono Oscar (come appunto l’A.Christie), ma hanno una copertina diversa, gialla, con dei disegni identificativi. Guarda che potrei anche pensare che si tratti di una serie in un certo senso a tiratura limitata, e quindi in questo caso, per un collezionista, potrebbe avere un senso comprarli, ma vorrei essere confortato dal pensiero di Dario Geraci.
Io ne comprerò alcuni che non ho, e si tratta del Buchan e di Hammett (il secondo mi si è praticamente sfasciato e quindi mi conviene prenderne uno nuovo) ma gli altri li ho tutti, sia Oscar che Gialli M. e quindi…
giugno 17th, 2009 at 07:03
Però, un pensierino me lo consentite?
Al di là di “Bambole non c’è una lira”, al di là del fatto di voler utilizzare quello che c’è, al di là del fatto di non voler approntare nuove traduzioni per gli autori che già ci sono, stante una volontà di questo tipo…SI POTEVANO PRESENTARE ALMENO DELLE OPERE PIU’ INTERESSANTI. Cribbio ! Orient express c’è già, idem per Gatto di Queen, il Mastino dei Baskerville ce l’hanno tutti, La legge dei quattro (o I 4 GIUSTI) ce l’hanno tutti.
Si poteva anche pensare a qualche autore più lontano nel tempo: che so.. Horace Brown, Robert Finnegan, Noel Windry, un Harding irreperibile (per es. la galleria dell’usignolo), un Tey, insomma autori non conosciutissimi ma che proprio in una serie come questa avrebbero potuto trovare una collocazione, ed essere anche meta agognata per collezionisti e appassionati.
Vabbè, non fucilatemi se ho espresso un parere discordante nei riguardi di quanto espresso dal mio grande Igor.
giugno 17th, 2009 at 21:12
In effetti i titoli sono arcinoti; le opere di Ellery Queen e Rex Stout, poi, non sono nemmeno tra le più belle. Forse si poteva osare di più.
giugno 18th, 2009 at 01:54
Be’ sullo Stout si può (forse) discutere, ma quello di Queen è uno dei suoi capolavori assoluti. Che andasse una buona volta ritradotto è un altro problema (anche se, atte le debite proporzioni, è come se nel 2009 si continuasse a ristampare, come unica traduzione dell’Iliade, quella di Vincenzo Monti del 1810), però il romanzo è di valore assoluto.
giugno 18th, 2009 at 09:41
@ Piero. certo che non sono un nemico.. ci mancherebbe. la mia è una visione che più che al giallo guarda verso il nero eil thriller8dei quali credo che la spy-sotry sia una derivazione) però non disdegno per nulla il giallo-Mystery tanto che mi sono goduto Il terrore corresul Nilo che è un pastiche christiano a opera di Lia Volpattiche di queste cose se ne intende.
a proposito, sto pubblicando su Confidenze8eh sì9 un giallo a puntateSENZA SPARATORIE, GANSTER insomma più di suspense…
quanto agli Oscar…be’, non ho resistito e anche se li avevo tutti li ho ricomprati. belle le cover, buona l’esposizione… adesso aspettiamo il Dizionario delle letteraturre poliziesche che ci vuole,eccome se ci vuole….
giugno 18th, 2009 at 10:13
@stefano: io invece sono all’opposto. Pur non disdegnando Thriller e neri (sia quelli storici, sia quelli attuali, francesi però, tipo i Chattam, che sono veramente duri da mandare giù), a me piace da matti il Giallo storico, di qualità meglio. Non mi ripeto su quali autori, tanto l’ho già detto. E ovviamente, quando scrivo i miei raccontini, son sempre approntati, come se fossimo al massimo negli anni ’50: per quello mi piace Halter, perchè in fondo è il più grande manierista contemporaneo, che ripete in maniera sempre diversa gli schemi inventati da Queen, Carr, Christie, mettemndoci molto del suo in fantasia e atmosfere macabre, alla Poe.
Se mi dai esattamente il recapito ( ma non singhiozzando)dove andare a leggere i tuoi racconti, lo faccio, al di là che siano Giallo Storico o no: del resto il tuo racconto sul terrorismo non era affatto niente male.
giugno 18th, 2009 at 10:35
Luca, son d’accordissimo con te. Gatto è uno dei capolavori assoluti (io direi anche Il rovescio della medaglia e C’era una Vecchia) dopo la kermesse vandiniana dei primi anni.
Ma Gatto è già negli Oscar: In che cosa vale la novità?
Non viene aggiunto nessun titolo.
Tanto valeva stampare per l’iniziativa un altro Queen che non stesse negli oscar, per es. Sorpresa a Mezzogiono o Un paio di scarpe o cinquemila hanno visto o Sorpresa a mezzogiorno, tutti gialli ritradotti da Montanari, nella loro versione integrale e quindi appetibili.
Ecco perchè ho i miei seri dubbi che tutto questo pastiche, diciamolo alla francese, sia stato avallato in toto dai grandi consulenti della Redazione.
Quello che ho scoperto, sul sito della Mondadori, è che:
1) hanno sostituito l’Oscar che c’era del Gatto con questo
2)tra gli Oscar di E.Queen in vendita e in catalogo, c’è (CHISSA’ PERCHE? MISTERO) ancora Il Caso dei Fratelli Siamesi, NON nella traduzione di Gianni Montanari, MA IN QUELLA DATATA di CESARE GIARDINI.
Mah..
MISTERI DELLA MONDADORI
giugno 18th, 2009 at 15:57
Ma il progetto è a tempo limitato? E sopratutto cosa ne pensate de “Il Falco Maltese”? Mi piacerebbe acquistrlo! Un saluto
giugno 18th, 2009 at 16:22
Caro Gaetano
con “Il Falco maltese” vai sul sicuro e ti ritrovi pure la traduzione di Attilio Veraldi, uno dei padri fondatori del giallo italiano.
giugno 18th, 2009 at 17:13
Non è che il Gatto dalle molte code sia brutto ma, al di la delle preferenze (inevitabilmente)soggettive di ognuno, secondo me non vale altri gialli di Queen, come Il re è morto, Sorpresa a mezzogiorno o la tetralogia di Drury Lane (troppo facile dire La poltrona n.30). Strano, poi, che non ci sia nulla di Van Dine, e addirittura incredibile che manchi Carr.
giugno 18th, 2009 at 17:52
No comment. I titoli sono quasi tutti arciristampati: l’unico modo per festeggiare davvero l’anniversario dei Gialli sarebbe stato riproporli in versione ritradotta e magari con qualche ”contenuto speciale” (note, approfondimenti, ecc.). Complessivamente mi pare una grandissima delusione.
giugno 18th, 2009 at 18:15
@ Piero i miei racconti? sono un po’ sparpagliati per vaire antologie per esempio Bugsdella BD, o in appendice di solito a Segretisismo dopo i romanzi, in libreria cerca con il mio cognome o con gunn i romanzi magari conun po’ di ricerca li trovi.
ciao s.
giugno 19th, 2009 at 11:40
Pur non essendo entusiasta dell’iniziativa come ho già scritto qualche libro me lo prendo. In attesa del “Dizionario” che se non arriva so’ cavoli amari per tutti i responsabili! Ho già pronti degli slogan…
giugno 19th, 2009 at 18:44
In attesa del Dizionario, quattro o cinque di questi romanzi me li compro( se vedo scritto Hammet o Wallace o Woolrich su un libro,non resisto). E, francamente, non mi sembra un brutto modo di festeggiare il compleanno del “Giallo Mondadori”.
Auguri!
(Un saluto particolare a Dario, Fabio e Stefano DM)
giugno 20th, 2009 at 22:49
Se fossi un tedesco, direi.. WUNDEBAR.
Tributo un applauso sentito al grande Stuart Kaminsky : il suo Tomorrow is Another Day è un autentico capolavoro.
Bellissimo e struggente.
E con un finale sensazionale in cui tutto quello che si era capito fino a quel momento viene sovvertito totalmente, dando un senso a tutto quello che è avvenuto nel frattempo.
Un gran bel romanzo!
Scusate, ma…quando si vedrà qualche altro Kaminsky nel Giallo Mondadori?
Una bella occasione sarebbe stata questa, per esempio.
giugno 28th, 2009 at 08:59
Caro Luca,
dissento: la traduzione dell’Iliade ad opera del Monti è la migliore. 30 anni di insegnamento mi danno ragione. Quanto ai festeggiamenti con la pubblicazione dei soliti capolavori è solo un’operazione commerciale( tra l’altro le copertine sono repellenti). IO ESIGO IL DIZIONARIO.
Giuseppina
giugno 28th, 2009 at 09:27
Non è che con gli anni di insegnamento si ha sempre ragione. Allora il sottoscritto, che ne ha ben 40, potrebbe tranquillamente avere ragione sostenendo che la traduzione del Monti è la più brutta. Ma non è così. A me la traduzione del Monti piace ma non è certo la più aderente al testo greco per il semplice motivo che sappiamo. Sulla copertina bruttina e sul Dizionario in pieno accordo con Giuseppina.
giugno 28th, 2009 at 11:47
Mi unisco a Giuseppina La Ciura e a Fabio Lotti: la grafica delle copertine è veramente poco entusiasmante
giugno 28th, 2009 at 12:12
Ciao Silvia!
giugno 28th, 2009 at 14:35
Ciao Fabio!
Mi è venuto in mente che qualcuno molto preparato sulla letteratura gialla potrebbe scrivere un articolo sui gialli umoristici.
Nono le parodie dei gialli, ma quelli ‘veri’ che contengono una forte componente umoristica.
Dal momento che tu sei un profondo conoscitore dell’argomento, potesti essere un possibile Autore.
Aspetto fiduciosa Buona Domenica!
giugno 28th, 2009 at 16:19
Cara Silvia
dopo la metà di luglio dovrebbe uscire “La semplicissima arte del delitto II”. In seguito vedremo. Potrei essere già morto.
giugno 28th, 2009 at 18:26
Caro Fabio,
nonostante il commento finale, che denota la tua spiccata propensione per uno degli elementi principali del giallo, cerca di trattenerti ancora un po’ in questa dimensione: il tempo necessario per accertarti che il piccolo Jonathan abbia ricevuto adeguata istruzione sul tema ed assimilato i concetti
giugno 28th, 2009 at 18:42
Per ora lo sto allenando a irrobustirsi nel fisico. Mi sdraio sul letto, lo metto bocconi sulla pancia e lui sgambettando e tirandosi su con le braccia e scapicollando piano piano sale lungo lo stomaco e il torace fino ad arrivare, con uno sforzo tremendo, all’altezza della bocca. Qui si tira su con le braccia, alza la testa che ciondola in qua e là per ricadere di botto o sul naso o sulla bazza. Figlio d’un cane!
P.S. Annuncio a tutti che il nostro Piero sta riempiendo di racconti il sito di “Sherlock Magazine”!
giugno 29th, 2009 at 13:29
Eh, be’, prima di andare in ferie, Piero si è portato avanti col lavoro…:-))
giugno 29th, 2009 at 15:51
E la colpa è mia che praticamente gli ho aperto la strada! Grande Piero, un elemento scatenato della natura, talvolta un vero e proprio gatto attaccato lì (l’ho già scritto) ma di cui non si può fare a meno (scritto anche questo). E allora teniamocelo!!!
Letto “Il fuoco” di Katherine Neville della Mondadori,suggerito proprio da lui, una specie di fantasy con gli scacchi che mi ha spaccato il cervello. Ecco cosa ho scritto in fondo alla recensione “Alla fine della lettura occhi a panda gigante. Non chiedetemi altro e…In bocca al lupo!”. Mica voglio andare al manicomio…
A proposito di scacchi citati anche in “Ipotesi per un delitto” di Clifford Witting, Polillo 2009 e in “Uomini che odiano le donne” il Malloppone di Stieg Larsson, Marsilio 2007.
maggio 30th, 2012 at 18:16
Auguri anche da parte mia… ottanta anni, lunga vita al Giallo Mondadori