Senza esclusione di colpi (1215)

marzo 2nd, 2009 by Moderatore

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Seth Colman e Art Bedarian, investigatori privati, sentono puzza di bruciato. Hanno per le mani un padre, morto, con la fissazione dell’ottone, una madre, viva, ringhiosa e tirannica, e un figlio, scomparso, afflitto da dementia praecox. L’incarico di Colman e Bedarian: trovare il figlio prima che accada l’irreparabile. Solo che l’irreparabile è già accaduto. Il medico di famiglia viene ucciso e gli indizi sono un groviglio inestricabile…

Lewis Padgett pseudonimo della coppia di scrittori americani Henry Kuttner (1914-1958) e C.L. Moore (1911-1987), moglie di Kuttner. Più noti come autori di fantascienza, hanno scritto anche diversi polizieschi di taglio psicologico, celebrati dalla critica. 

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22 Responses

  1. Marco Piva

    Nessuno parla di questo…..
    Luca??
    Piero??

  2. Luca Conti

    Mah, mi sembrava di averne già parlato il mese scorso… Comunque è un ottimo romanzo, assolutamente da non sottovalutare. Il mio preferito di Padgett è “Ossessione” (che speriamo di rivedere nei Classici, prima o poi) ma anche questo non scherza.

  3. Piero

    E’ stato pubblicato nel 1961 : GM 635.
    Titolo originale : “Murder in Brass”
    Data di prima pubblicazione in America : 1946.
    Fu pubblicato in America, nel 1946, in edizione Paperback, col titolo “Murder in Brass”; mentre l’anno dopo, in Hardback, con l’altro titolo “The Brass Ring”.
    Con lo pseudonimo Lewis Padgett, i coniugi Kuttner e Moore pubblicarono molti racconti e anche romanzi, dal 1941 al 1953.
    Un altro bel poliziesco è “The day He Died”, del 1947, pubblicato nel 1951, col titolo “OSSESSIONE”, nei Gialli Mondadori al numero 138, e ristampato nei Capolavori dei Gialli Mondadori nel 1958, al numero 144.

  4. Luca Conti

    Piero, è il contrario: ovviamente il libro è uscito prima in versione rilegata (nel 1946) col titolo “The Brass Ring”, ed è stato ristampato in paperback nel 1947 come “Murder in Brass” (lo so, perché posseggo giustappunto quest’ultima versione).

  5. Piero

    Luca, io ho altre notizie :
    a me risulta una prima edizione in Paperback 1946 “Murder in Brass” da parte della Bantam Books e poi nel 1947, in Gennaio, sempre per la Bantam Books, e con lo stesso titolo.
    E nel 1947, in edizione rilegata, col titolo “The Brass Ring”, per la Sampson.
    Se non ti trovi…vai a http://www.fantasticfiction.co.uk/p/lewis-padgett/murder-in-brass.htm
    A proposito, perchè su Anobii, non ti fai sentire più spesso?

  6. Luca Conti

    Guarda, il paperback della Bantam che ho io (ho appena controllato) indica come sua prima edizione 1947.

    La prima edizione del libro (ho scoperto di avere anche questa, e neanche me lo ricordavo…) è uscita in hardcover negli USA nel 1946 per la Duell, Sloan and Pearce col titolo “The Brass Ring”. Si tratta del primo romanzo in assoluto a nome Kuttner.

    Tieni presente che la Bantam, all’epoca, pubblicava solo ristampe di libri già usciti in edizione rilegata per altri editori oppure novità direttamente in tascabile. Quindi la prima edizione in hardcover di questo libro non può essere Bantam (anche perché, ripeto, la prima edizione rilegata ce l’ho e non è Bantam…).

  7. Marco Piva

    Grazie ragazzi :-)

  8. Luca Conti

    Piero, ho controllato su http://www.fantasticfiction.co.uk/p/lewis-padgett/murder-in-brass.htm e ho capito l’arcano. Quella che citano loro è la prima edizione inglese, uscita in hardcover per la Sampson.

  9. Mauro Boncompagni

    Luca, “Ossessione” (un romanzo molto caro anche a me) è stato ristampato nel 2005 in uno Speciale del Giallo sulle “damigelle il pericolo” che avevo curato personalmente e che era uscito col titolo “Indifese”. All’interno, oltre a un buon romanzo di Rufus King (“Camera chiusa N.13″) c’era anche un eccellente racconto di Q.Patrick/Patrick Quentin, (“Il nemico invisibile”).

  10. Luca Conti

    Ciao Mauro

    Giusto! Infatti non avevo comprato quello Speciale proprio perché avevo già tutto, compreso il racconto di Quentin…

  11. Piero

    Incredibile !
    Basta che dialoghiamo come al bar, e ZACCHETE esce fuori anche il mitico Boncompagni.
    Che dice sempre cose interessanti.
    Quello speciale l’ho trovato una volta in vendita credo a Carrefour ma non lo presi.
    Vorrà dire che la prossima volta lo prenderò.
    Se ci legge Boncompagni (dimostra di essere in agguato), mi dice una cosa ?
    Quando lui parla a riguardo di altra cosa, di un certo indizio di Philo Vance in un certo giallo di van Dine che non vuol dare, parla per caso dell’indizio del colore?

  12. Mauro Boncompagni

    Caro Pietro, l’indizio lo trovi nel terzo giallo di Van Dine (1928). Di più non posso dire. Ma forse l’hai azzeccata, visto che, nel titolo originale, il libro richiama proprio un colore.

  13. Piero

    Consentimi di poterti chiamare..Caro Mauro, dato che abbiamo amici in comune.
    Dei 4 autori in cui parli in quello scritto, qual’è il più papabile in un prossimo futuro ? Norman Berrow è quello più vicino se vogliamo al tuo Carr (dico tuo Carr, in quanto un giorno si dice che proprio Mauro Boncompagni incontrò una tal persona su una tal spiaggia e da lì cosa nacque cosa e insomma ci fu la grande infornata dei Carr..pare), mentre Sprigg per i suoi passati può essere più vicino politicamente. Max Affford in compenso ha scritto qualche Camera Chiusa e Rupert Penny è un vecchio pallino che non hai solo tu ma anche un’altra persona, che conosco molto meglio.
    Che ne dici?
    A proposito lo Speciale del Giallo di cui parlavi con Luca, mi interessa nel momento in cui Ossessione fosse ritradotta o almeno revisionata, giacchè ce l’ho come Capolavoro del Giallo Mondadori.
    Che mi dici in merito?

  14. Mauro Boncompagni

    Per la ristampa nello Speciale “Indifese”, “si era utilizzata la vecchia traduzione di “Ossessione” con qualche “rinfrescatina”. Segnalo che Kuttner/Padgett è anche autore di una ottima serie imperniata su un detective di taglio psicanalitico, Michael Gray. Un titolo particolarmente buono, “Nessuno mi crede” (in originale “Murder of my Wife”, 1958) apparve anche sul Giallo Mondadori nel lontano 1961. Un candidato ideale per una ristampa, se il pubblico dimostrerà di gradire questo
    Padgett.
    Questa non è la sede per affrontare quelle altre questioni che ti stanno a cuore, Pietro, ma aspetta e vedrai che qualcosa si muoverà anche lì.

  15. Fabio Lotti

    Come inizio non c’è male. Seth Colman è un investigatore privato a cui non piace il suo lavoro, Art Bedarian “basso, tarchiato, con la faccia grottesca e la moralità di un gorilla in calore” è il suo collaboratore dedito all’alcol e alle donne, Eve “alta sinuosa e snella” (bona, insomma) è sua moglie (di Seth) a cui piace, invece, sfruculiare nelle indagini. Un bel trio. Vedremo…

  16. Mariano

    Buona trama, ma la traduzione (sicuramente non integrale) del 1961 penalizza lo stile e i dialoghi, appiattendo tutto in un bignamino un po’ incolore. Va bene il contenimento dei costi, ma credo che molti come me preferirebbero pagare un po’ piu’ di 3,90 euro pur di avere dei libri in traduzione integrale e moderna, come avveniva nei Classici del Giallo Mondadori fine anni ’80-inizio ’90. Non potrebbe essere una scommessa editoriale vincente?

  17. Piero

    Ma che fai Mariano ? Mi ripeti ?
    Oppure sei un fratello gemello perduto ?

  18. Fabio Lotti

    Finito di leggere. Buon libro ma il “trio” poteva essere sfruttato meglio.

  19. Piero

    Fabio, e quella tua idea del Club del Giallo Mondadori, con la medaglietta, il foulard e il cappellino, che fine ha fatto?

  20. Fabio Lotti

    Mi pare che non abbia avuto successo…

  21. Piero

    Vabbè, dai, non te la prendere..
    Tanto, la banda tipo Amici miei l’abbiamo formata : basta solo trovarci assieme da qualche parte, e delle risate ce le facciamo lo stesso !
    E tanto, di essere fissati per il Giallo lo siamo : a che servono il cappellino, la medaglietta ed il foulard ? A farci sembrare dei Giapponesi in visita al Colosseo ?

  22. Mariano

    Caro Piero, vorrei che di gemelli come noi ce ne fossero di piu’, per ”orientare” le scelte sulle ritraduzioni. Capiamo perfettamente le esigenze di contenimento dei costi, pero’ mandare in edicola dei bei romanzi mutilati e’ un peccato mortale. Cosi’ come e’ un peccato veder tradotti integralmente nei Gialli autori dallo stile zoppicante, mentre esistono ancora titoli del grande Ellery Queen disponibili solo in versione “d’epoca”, non integrale. Per John Dickson Carr siamo stati avvantaggiati dalle raffica di traduzioni e ritraduzioni anni ’80-anni ’90, ma esistono ancora alcuni suoi titoli di gran pregio (come ”Piazza pulita”) che non hanno beneficiato del restyling. Dobbiamo rassegnarci?…

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