Posizione di tiro – Chris Grabenstein
Intervista a cura di Dario pm Geraci
Questo mese la rubrica “Posizione di tiro” valica i confini Italiani e Vi porta dritti negli Stati Uniti alla scoperta di un vero talento del new-thriller: Chris Grabenstein che questo mese il Giallo Mondadori ospita con il romanzo “Giro di killer”. Buona lettura.
DG: Ciao Chris e benvenuto sul Blog del Giallo Mondadori: Vuoi cominciare parlando di Te ai lettori?
CB: Ciao Italia! Prima Vi voglio dire quanto io ami il Vostro paese. Diversi anni fa, mentre stavo lavorando a degli spot commerciali per una marca di pasta in scatola (la Chef Boyardee) , ho avuto la fortuna di poter visitare città come Milano, Roma e Orvieto. Si, pasta in scatola! Con una salsa zuccherata al punto giusto. Noi americani sappiamo essere rudi qualche volta. Ad ogni modo ho filmato diversi stupendi spot televisivi insieme a Giuseppe Tornatore, che ha vinto tra l’altro un Oscar per “Nuovo cinema paradiso”. Pensate che mi ha anche permesso di toccare la statuetta. Come avrete letto dalle mie note biografiche, le mie prime esperienze nel mondo della scrittura sono state con delle agenzie pubblicitarie. Infatti, il mio primo direttore fu James Patterson, il più venduto scrittore di thriller americano e, probabilmente, del mondo. Negli anni ’80 abbiamo scritto insieme delle pubblicità per una marca di Hamburger. Quando lavori a degli spot commerciali, devi imparare ad attirare l’attenzione del pubblico velocemente e ciò è arduo da imparare. Io ho provato ad applicare lo stesso stratagemma per i miei romanzi.
DG: Cosa ci puoi raccontare circa la Tua produzione narrativa?
CB: Sono dei romanzi “tutti d’un fiato”. Io generalmente lavoro a tre differenti serie di romanzi. Il mio “FBI Holiday Thriller” con protagonista Christopher Miller, un agente speciale che all’età di 50 anni crede di aver già trascorso i migliori anni della propria vita. Ma sbaglia di grosso! Miller è l’unico uomo in grado di fermare gli assassini e i terroristi in “Slay Ride” e in “Hell for the Holidays”- Poi, lavoro alla serie con protagonista John Ceepak. Una serie mystery che include titoli come “Tilt a Whirl”; “Mad mouse”; “Whack a mole”; “Hell hole”, e “Min Scrambler” (che verrà pubblicato negli Stati Uniti durante il 2009).Questi gialli hanno luogo in una amena località turistica lungo le coste del New Jersey, i luoghi descritti da Bruce Springsteen. L’eroe, John Ceepak, lascia sua moglie a causa di un rigoroso codice d’onore: Lui non mente, non bara, non ruba e non tollera coloro i quali commettono tali atti. Il suo braccio destro è un giovane ventiquattrenne che lavora part-time come venditore di poltrone. Insieme rendono frizzante e leggera la lettura di queste avventure a sfondo giallo. Infine, ho appena iniziato a scrivere una serie di eccitanti “ghost-stories” per ragazzi. “The crossroads” è il primo romanzo e sarà seguito a breve da “The hanging hill”, che racconta la storia di un teatro abbandonato.
DG:Quali sono i tratti distintivi della Tua scrittura?
CB: Beh, due sono le mie peculiarità. Primo, i personaggi. Se ripensi a tutti i romanzi che hai letto, non ricordi la storia, ricordi i personaggi. Pensa al film “ L’uomo ombra”, Ricordi chi lo interpretò? Ricordi Nick e Nora?Secondo, Io scrivo storie dal ritmo serrato che vanno lette come se si fosse sulle montagne russe: Un attimo prima stai ridendo, quello dopo urli di terrore. Riesco a tenere sveglio più di un lettore dopo la mezzanotte, vogliono leggere il capitolo seguente. Mi piace anche pensare che i miei libri vadano oltre al mero gioco del “Whodunit” e tocchino qualcosa di più profondo. Penso che facciano riflettere i lettori, almeno un po’.
DG:Cosa puoi dire circa le tue “ispirazioni”? Le capti dalla realtà o sono puramente fantastiche?
CB: Le ispirazioni per i miei eroi vengono da fatti reali. John Ceepak è stato modellato sulla figura di diversi uomini che conosco: un nipote che ha preso parte alla Guerra del Golfo, un capitano dei Vigili del fuoco di New York, diversi membri del Parlamento che ho conosciuto ad un matrimonio. Danny Boyle, il narratore dissacrante sono io, solo più giovane.Christpher Miller è stato creato solo seguendo il pensiero che mi ha colto quando ho raggiunto i cinquant’anni e mi sono chiesto cosa sarebbe capitato alla mia vita e alla mia carriera. Infine Zack, il ragazzo protagonista delle mie ghost stories, è ciò che ricordo di quando avevo dieci anni. Tutte le storie, naturalmente, sono tratte dalla realtà e “filtrate” nonostante io tenti sempre di basare I miei “casi” su fatti realmente accaduti e comprovati. Sfortunatamente molti dei crimini della Supremazia bianca, raffigurati in “Hell for the holidays” sono basati su gruppi terroristici attivi qui negli Stati Uniti, inclusi i loro attentati in collaborazione con Al Quaeda. I mafiosi Russi di Brooklyn descritti in “Slay ride” sono basati su storie reali tratte dai titoli di testa dei maggiori quotidiani Newyorkesi. Tutti i casi trattati dalla serie Ceepak, sono strutturati partendo da casi di omicidio realmente esistiti. Voglio essere certo che la psicologia dei miei “cattivi ragazzi” sia corretta, così gli permetto di compiere le loro diavolerie ricalcando fatti tragici reali.
DG:Quali sono I tuoi gusti personali di lettore? Essi incidono sul tuo modo di scrivere? Ti senti influenzato dagli altri prodotti in tema di fiction (tv, cinema) o no?
CB: I miei scrittori preferiti sono Stephen King e Donal Westlake (intervista rilasciata prima della morte dell’autore citato). Ho cercato di leggere tutto quanto hanno prodotto. Cerco di non leggere thriller mentre ne sto scrivendo uno e mi butto nei saggi storici e di costume. A volte la realtà è molto più bizzarra della finzione! Naturalmente sono poi molto influenzato da ciò che guardo al cinema e in televisione, cerco di scrivere romanzi che siano compatibili con i prodotti d’azione trasmessi. Penso di scrivere dei “film mentali”!
DG: Grazie per la bella chiacchierata Chris: vuoi aggiungere qualcos’altro per il pubblico italiano?
CB: Grazie molte a tutti Voi che leggete o leggerete i miei romanzi. Ah!,….il Tennessee non è così calmo come l’ho descritto in “Hell for the Holidays” (Ho vissuto in Tennessee per dieci anni quando ero giovane). Poi, un’ultima cosa..Io amo Orvieto e spero di poterci tornare il prima possibile per bere un po’ di vino e gustarmi le deliziose bruschette del Ristorante “Orso”!
Per maggiori informazioni sull’autore, potete consultare il Suo sito personale all’indirizzo: http://www.chrisgrabenstein.com/
Qui il booktrailer di “Hell for the holidays”: http://it.youtube.com/watch?v=mz15uTeRb6E&eurl=http://www.chrisgrabenstein.com/thrillers.php
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Posted in Extra, Posizione di tiro
gennaio 15th, 2009 at 21:50
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